6 maggio 2024
Aggiornato 06:00
Missione ISAF

La Russa: «Nulla è cambiato nelle nostre strategie»

Il ministro alla Camera: «Missione irrinunciabile e imprescindibile»

ROMA - «Nulla è cambiato» nelle strategie del governo, per quanto riguarda la partecipazione dei militari italiani alle missioni internazionali. Lo ha sottolineato il ministro della Difesa Ignazio La Russa in un'informativa alla Camera.

MISSIONE «IRRINUNCIABILE» - La Russa ha ricordato che le linee strategiche definite negli ultimi mesi dal governo hanno sempre trovato un «pieno accordo» nell'ambito del Consiglio dei ministri e un'«ampia condivisione» all'interno delle commissioni parlamentari, e non solo fra i parlamentari della maggioranza. Quella in Afghanistan, ha aggiunto il ministro, è una «missione irrinunciabile» e «imprescindibile».

BERLUSCONI: «QUELLA DI BOSSI UNA BATTUTA» - «La linea non si cambia», taglia corto il premier dopo l’uscita del Senatùr che aveva chiesto il ritiro dei nostri militari. «Quella di Bossi era una battuta, detta così non c’è nulla». Poi, rivolto ai giornalisti in Transatlantico, sorride: «Capisco che dobbiate riempire le pagine dei giornali ma questa è aria fritta». Sul tema il leader della Lega disinnesca la mina: «Anche se resto convinto che non sia così facile esportare la democrazia, mi adeguo alle decisioni della maggioranza». Pure La Russa nega ogni contrasto col Carroccio che infatti «ha votato come noi il rifinanziamento della missione proprio in queste ore».

BOSSI: «SEGUIRO' LA MAGGIORANZA» - Umberto Bossi resta «convinto che serva riflettere sul far tornare indietro i soldati» dall’Afghanistan, ma assicura: «Farò quello che decide la maggioranza», dice il leader della Lega lasciando l’Aula della Camera. La missione «costa moltissimo, sta iniziando a fare troppi morti, e non è così facile portare la democrazia. Berlusconi ci crede ma è un’idealista».