28 marzo 2024
Aggiornato 22:30
Il processo è stato rinviato al 9 ottobre

Scontri Massa, tornano liberi militanti Carc fermati

Giudice convalida accuse e dispone obbligo di firma

MASSA CARRARA - Tornano liberi i militanti del partito Carc, Samuele Bertoneri e Alessandro Della Malva, fermati la notte di sabato in seguito a scontri avvenuti a Massa. Il giudice ha convalidato gli arresti, per le accuse di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, e ordinato la scarcerazione. Nei confronti dei due è stata disposta, però, la misura cautelare dell'obbligo di firma.

PROCESSO RINVIATO - Il processo è stato rinviato al 9 ottobre. I molti aderenti alla formazione politica di estrema sinistra, che hanno svolto un presidio davanti al tribunale, hanno accolto la notizia con evidente soddisfazione, gridando slogan scandendo i nomi dei «compagni arrestati». Gli scontri con la polizia sono avvenuti dopo che una «ronda proletaria antifascista», promossa dall'Asp-Associazione solidarietà proletaria, e dalla federazione toscana dei Carc-Comitati di appoggio alla Resistenza per il comunismo, aveva sfilato nei pressi di un bar dove erano presenti alcuni militanti di destra aderenti alle Sss-Soccorso sociale e sicurezza, che ha già svolto nella città toscana iniziative di pattugliamento e controllo.

SINDACO CONTRO LE RONDE - «A Massa non devono esistere le ronde e neppure le anti-ronde». Roberto Pucci, sindaco di Massa eletto in una coalizione di centrosinistra, annuncia che tenterà di vietare con un’ordinanza le ronde nella sua città, dopo gli scontri di sabato notte. Il primo cittadino di Massa punta il dito contro «il frutto delle ronde», reso più amaro dalla «provocazione politica». Ovvero da quelle che si sono costituite con la sigla «Sss. Significato del norme a parte - osserva - sono ronde ma non sono ronde, sono ideologiche ma non sono ideologiche. Il loro ideatore, il consigliere della Destra Stefano Benedetti, le ha create ad arte per fare confusione. Non sono solo bischeri con le pettorine». E controronde proletarie? «Sono caduti nella provocazione come pere cotte». Ora, Pucci annuncia la sua battaglia legale: «Cercherò di fare qualcosa, naturalmente nel rispetto della Costituzione. Ne parlerò con prefetto e questore e deciderò cosa posso fare. Non posso impedire ai cittadini di andare in giro con il fischietto e la magliettina. Però la sicurezza nel mio comune sarà affidata alle forze dell’ordine e non a ronde o pseudo ronde».