20 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Partito Democratico

Fassino: «Veltroni e D'Alema aiutino ma non mettano cappelli»

A Repubblica: «Sto con Franceschini, con Bersani ripiegamento»

ROMA - L'ex segretario dei Ds Piero Fassino appoggia Dario Franceschini nella corsa alla leadership del Pd ma mette le mani avanti perchè il congresso del Partito democratico a ottobre «non si risolva solo in una conta». Fassino spiega, in un'intervista a Repubblica, i motivi per cui appoggia l'attuale segretario del Pd che «ha dato alcune risposte forti in questi mesi» ma «senza nulla togliere a Bersani che stimo e con cui ho lavorato... Guai se il congresso diventa un referendum tra i due».

Fassino precisa poi: «Si fa un cattivo servizio al Pd rappresentando il congresso come la sfida tra Veltroni e D'Alema».

«Nella candidatura di Bersani - aggiunge Fassino - vedo il rischio di un ripiegamento identitario, soprattutto se scatta il meccanismo per cui venendo dai Ds tutti i Ds si sentono in dovere di sostenerlo. Dario poi ha spiegato che vuole scommettere sulla generazione futura. Lui stesso è in parte il rappresentante di qualcosa di nuovo perchè è più giovane di molti di noi. Può essere l'uomo-ponte tra due generazioni».

Scongiurato secondo Fassino anche il rischio di uno schieramento di centrosinistra troppo eterogeneo («l'armata Brancaleone è improponibile, la geografia politica è già semplificata«). Infine un appello a Veltroni e D'Alema: «Diano un contributo senza mettere il cappello sui candidati«