20 aprile 2024
Aggiornato 01:00

Accoltella la moglie davanti ai figli, poi tenta suicidio

E' successo ad Ascoli. La donna è sopravvissuta e lo ha fatto arrestare

ASCOLI PICENO - Accoltella la moglie e tenta di strangolarla davanti ai figli. Pensando di averla uccisa, fugge di casa e tenta di suicidarsi. Ma la donna sopravvive all'aggressione, lo denuncia e lo fa arrestare. E' accaduto nella notte dello scorso 24 giugno ad Ascoli Piceno dove una donna è stata ricoverata in ospedale priva di sensi e con lesioni causate da pugni e coltellate e che sul collo portava i segni di un tentativo di strangolamento. In seguito alle indagini della Squadra Mobile di Ascoli Piceno è stato possibile accertare che la donna, P.A. 40enne residente ad Ascoli Piceno, era stata aggredita in casa dal marito, C.A. 42 anni, operaio incensurato.

L'uomo, spiegano dalla polizia, dopo l'aggressione si era dato alla fuga a bordo della propria auto, sconvolto e seminudo, pensando di avere ucciso la consorte che, invece, era solo svenuta a causa del tentativo di strangolamento. Inoltre l'episodio era avvenuto alla presenza dei due figli minori della coppia, una bambina di 11 anni e un bambino di 5.

Proprio dal racconto della figlia undicenne è emerso che l'uomo, prima di aggredire la moglie nel sonno, si era recato nella cameretta della bambina, sottraendole il cellulare e chiudendola a chiave nella stanza. Subito dopo aveva aggredito la consorte incurante del fatto che nel letto matrimoniale vi fosse anche il figlio più piccolo che dormiva insieme alla madre. Nell'abitazione dei due coniugi è stato sequestrato un coltello a serramanico utilizzato nell'aggressione.

La donna, ripresi i sensi, ha denunciato il marito e quindi le sono stati riscontrati una serie di traumi e ferite in più punti del corpo, oltre a due ferite da coltello alla gola e al petto. La signora ha poi raccontato di aver subito altre aggressioni da parte del marito negli ultimi mesi, mai denunciate formalmente.

La fuga dell'uomo è finita poco dopo, nell'ospedale di Amatrice in provincia di Rieti, dove si era presentato con dei profondi tagli alle braccia. Lo stesso ha poi confessato di avere tentato il suicidio, tagliandosi le vene, poiché convinto di aver ucciso la moglie. Il rimorso però è durato poco, dato che quando ha appreso che la consorte era ancora in vita, l'uomo ha manifestato inequivocabilmente la propria rabbia e il proprio intento omicida gridando, spiega la polizia, «No, no! Doveva morire!».

L'uomo è stato arrestato ieri per i reati di tentato omicidio e lesioni aggravate. Al momento è piantonato all'ospedale di Rieti.