29 aprile 2024
Aggiornato 16:00

Droga: allarme diffusione a Roma, Comune: «Fenomeno dilagante»

Agenzia tossicodipendenze: In almeno 100mila ne fanno uso

ROMA - Nel territorio del comune di Roma è allarme sull'uso e l'abuso di droghe, più o meno pesanti: secondo l'Agenzia per le tossicodipendenze del Comune il fenomeno «è dilagante» e «sono almeno 100 mila» le persone che fanno un uso abituale di stupefacenti. È quanto è emerso in un convegno 'Libertà dalle droghe: l'Agenzia Comunale per le Tossicodipendenze ascolta gli Operatori del Servizio Pubblico e del Privato Sociale per la co-costruzione del futuro' organizzato oggi dall'Agenzia, in collaborazione con l'Assessorato comunale alle Politiche Educative Scolastiche, della Famiglia e della Gioventù, per discutere sulle politiche di prevenzione e terapia delle tossicodipendenze.

Nel 2008, secondo i dati diffusi dall'Agenzia, sono state 13.274 le persone passate «almeno una volta» nei Sert (Servizi per le Tossicodipendenze) di Roma, delle quali circa 1.700 («sottostimati«) quelle che hanno usufruito dei servizi dell'Agenzia nei 17 centri sul territorio della capitale. «La provincia di Roma ha il triste primato dei morti per incidenti stradali dovuti all'assunzione di droga, mentre il comune ha il più alto numero di minori segnalati all'autorità giudiziaria per utilizzo di sostanze stupefacenti - ha spiegato il presidente dell'Agenzia Massimo Canu - per questo è necessario fare di tutto e di più per aumentare la prevenzione nella città, ad esempio ritardando il più possibile l'età della prima assunzione di droga».

Per Canu «il fenomeno è dilagante: è un problema che attanaglia tutta la società, non è più di classe o dovuto a un disagio socio-economico. Colpisce ormai tutti i ceti, religioni e colori della pelle». Secondo l'assessore alle Politiche Educative Scolastiche, della Famiglia e della Gioventù del Comune di Roma, Laura Marsilio, «è quanto mai necessario contribuire all'attuazione di politiche di contrasto alle tossicodipendenze realmente corrispondenti ai bisogni di questo territorio, volgendo particolare attenzione alle nuove generazioni così esposte al rischio di entrare in contatto con le sostanze stupefacenti».

«Un lavoro come questo ci impegna nel lottare contro la diffusione delle droghe e per favorire modelli positivi e stili di vita sani: il servizio pubblico ed il privato sociale - ha concluso Marsilio - devono essere uniti in interventi integrati che possano prendersi cura a 360 gradi delle persone con problemi dati dall'uso di droghe».