29 aprile 2024
Aggiornato 17:30
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E' morta a Roma Susanna Agnelli, sorella dell'Avvocato

Al Policlinico Gemelli dove era ricoverata in terapia intensiva

ROMA - Susanna Agnelli è deceduta ieri sera alle 18.50 nel reparto di terapia intensiva cardiologica del policlinico Gemelli di Roma, dove era ricoverata. Era entrata in ospedale il 3 aprile scorso, a causa di un incidente domestico: era caduta mentre si trovava in casa e aveva subito un'operazione chirurgica al femore.

Susanna Agnelli, 'Suni' per i suoi famigliari, è stata uno dei volti più popolari della storica dinastia proprietaria della Fiat grazie al suo impegno in politica nel volontariato e alla sua carriera letteraria. Nasce a Torino il 24 aprile 1922 da Edoardo Agnelli e Virginia Bourbon del Monte. Terza di sette fratelli, durante la Seconda guerra mondiale entra nella Croce Rossa e presta il suo aiuto sulle navi che trasportano soldati feriti.

Al termine del conflitto, sposa il conte Urbano Rattazzi, da cui ha sei figli, Ilaria, Samaritana, Cristiano, Delfina, Lupo e Priscilla. Dal 1974 al 1984 è sindaco del comune di Monte Argentario (Grosseto). Nel 1976 fa il suo ingresso nella politica nazionale con l'elezione a deputato nelle file del partito Repubblicano italiano. Nel 1979 arriva al parlamento europeo dove diventa membro della Commissione per le relazioni economiche esterne nel gruppo parlamentare liberaldemocratico. Rimane in carica fino all'ottobre 1981 e nel nel 1983, sempre con il Pri, diventa senatore. Ricopre diversi incarichi di governo: dal 1983 al 1991 sotto varie presidenze del Consiglio è sottosegretario agli Esteri. Tra il 1995 e il 1996 siede, prima donna nella storia italiana, sulla poltrona di ministro degli Esteri nel governo tecnico presieduto da Lamberto Dini. Negli anni ottanta è stata l'unico membro italiano della «Commissione mondiale per l'ambiente e lo sviluppo».

Oltre all'attività politica Susanna Agnelli svolge un'intensa attività di scrittrice: E' del 1975 il best seller autobiografico 'Vestivamo alla marinara' e negli anni successivi scrive 'Gente alla deriva' (1980), 'Ricordati Gualeguaychu' (1982), 'Addio, addio mio ultimo amore' (1985). Per molti anni cura una rubrica molto seguita di posta intitolata «Risposte private» sul settimanale Oggi.

Il suo impegno nel sociale è ricordato soprattutto nell'ambito dell'iniziativa del Comitato Telethon di cui è stata presidente dal 1990. Il 21 maggio 1996 è stata insisgnita dell'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Profondo cordoglio è stato subito espresso da tutte le parti politiche e dalle massime cariche istituzionali. Il Presidente del Senato Renato Schifani, in un messaggio di cordoglio inviato ai familiari della Signora Agnelli ha rilevato che «con Susanna Agnelli l'Italia perde una donna dalle straordinarie qualità, che ha posto con profonda dedizione la sua intelligenza e le sue conoscenze al servizio del Paese«

Il Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini in un messaggio alla famiglia Agnelli ha sottolineato che Susanna Agnelli «con intelligenza e discrezione ha rappresentato un lodevole esempio di impegno e di passione civile, ricoprendo con grande senso dello Stato importanti incarichi istituzionali e onorando la Repubblica con la propria esperienza e il proprio patrimonio di idee.

Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha inviato un messaggio di condoglianze alla famiglia Agnelli «Partecipo al vostro dolore per la scomparsa della Signora Susanna Agnelli,alla quale - si legge nel messaggio- mi legava un cordiale rapporto di simpatia ed amicizia».

Con Susanna Agnelli se ne va una donna intelligente, impegnata e attiva», afferma Dario Franceschini, segretario del Partito Democratico. «Il suo impegno da ministro degli Esteri - aggiunge - e più in generale l'esperienza politica come sindaco dell`Argentario, poi sui banchi di Montecitorio negli anni Settanta e poi a Strasburgo, ci parlano di una personalità forte e di una voglia di essere al centro degli eventi».