28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
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Sicurezza: Camera approva ddl, Berlusconi soddisfatto, PD no

Lite Franceschini-Maroni. Il Pd: «fascisti», la Lega: «dici falsità»

ROMA - Il pacchetto sicurezza è «una realtà»: la Camera ha infatti approvato la versione riveduta e corretta del testo già varato dal Senato. Ci sono voluti tre maxi-emendamenti con annessi tre voti di fiducia, ma alla fine il ddl che introduce il reato di immigrazione clandestina, esclude gli irregolari dai pubblici servizi, con l'eccezione di sanità e scuola, e prevede le ronde anticriminalità, care alla Lega Nord, è quasi legge dello Stato. Manca soltanto un ulteriore passaggio in Senato, ma il capogruppo della Lega a Palazzo Madama, Federico Bricolo, già promette «una calendarizzazione in tempi brevissimi». Tutto quello che poteva essere detto e fatto, del resto, è stato già detto e fatto a Montecitorio, tanto che il Pd, per vedere almeno discussi in Aula i propri emendamenti, ha dovuto convertirli in ordini del giorno.

Finita dunque la discussione, restano la soddisfazione del premier Silvio Berlusconi e le critiche dell'opposizione, più qualche battibecco personale a corollario. «Sono soddisfatto - ha detto il presidente del Consiglio lasciando l'Aula dove ha assistito, ieri e oggi, alle votazioni - perchè quella varata oggi è una legge lungamente approfondita e assolutamente necessaria. Bisognava affrontare l'immigrazione con buon senso e senso di giustizia ma anche con determinazione, perchè non potevamo lasciare la situazione determinata dalla sinistra, di un Paese che incentivava l'immigrazione clandestina con le frontiere spalancate».

A dar sostegno al premier è anche i risultati dei sondaggi. «I dati che ho io dicono che la grandissima maggioranza degli italiani, credo sia il 76 per cento, condivide la posizione e l'operato del governo. Tutto il resto - ha concluso Berlusconi - fa parte della critica dell'opposizione».

Una critica molto dura, soprattutto da parte del segretario del Pd Dario Franceschini, che oggi in Aula ha tuonato contro il ddl, paragonandolo di nuovo alle leggi razziali fasciste. La destra, è stato il ragionamento del leader del Pd, ha inventato le ronde per «coprire il fallimento» delle sue politiche in materia di immigrazione e sicurezza, ma il Pd non accetterà di tornare al tempo delle camicie nere. «C'è già stato nella storia italiana un altro momento storico in cui si è pensato di affidare la sicurezza a persone con camicie di uno stesso colore: noi lì non vogliamo tornare».

Ma la critica di Franceschini non si ferma alle sole ronde. «In tema di sicurezza il centrodestra - ha tuonato il leader Pd - tradisce le promesse elettorali» e presenta un bilancio «fallimentare». «Adesso - ha detto in Aula - è tempo di bilanci, anche perché voi non governate da un anno: negli ultimi 8 anni avete governato 6 anni. Sulla sicurezza - ha concluso - il vostro bilancio è di tradimento delle promesse elettorali e di fallimento».

Le parole del leader del Pd non sono però piaciute nè al ministro dell'Interno Roberto Maroni nè al leader del Carroccio Umberto Bossi. Per Bossi «quello di Franceschini sembrava un suicidio in diretta, perchè lui non ascolta la gente». Più duro Maroni: Franceschini, ha tuonato il ministro, «dice falsità: va bene la propaganda in campagna elettorale, ma in un'Aula parlamentare non si può». «Si può discutere, ma basta con le tante falsità che la sinistra va dicendo su questo provvedimento. Franceschini dice cose grossolanamente false».

Sulla stessa linea del segretario del Pd anche il leader dell'Italia dei Valori, Antonio di Pietro: quello su cui il governo ha chiesto e ottenuto la fiducia «non è un pacchetto sicurezza, ma un pacchetto propaganda». Per il leader di Idv, infatti, nelle norme varate oggi, «non ci sono nè fondi, nè risorse nè mezzi per garantire la sicurezza, solo chiacchiere e spot elettorali. Dove sono i fondi per le forze di sicurezza, le carceri, i magistrati nelle aree scoperte, gli aumenti di organico, i provvedimenti per i tempi certi nei processi?». Per di Pietro, infatti, con il pacchetto sicurezza «bisognava mandare un messaggio al paese: c'è certezza della pena e chi sbaglia paga». Invece in questo pacchetto «non c'è nulla».

Critico anche il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini: il ddl sulla sicurezza che la Camera ha varato, ha detto Casini, «è molta propaganda e poca sostanza». Misure come le ronde, ha poi aggiunto, «non mostrano la faccia feroce dello Stato ma l'abdicazione dello Stato. Le ronde sono uno stato d'animo non una soluzione».