29 marzo 2024
Aggiornato 07:30

Afghanistan, La Russa: «Non affrettare conclusioni su bambina uccisa»

«Rischio è esprimere giudizi senza supporto dei fatti»

ROMA - Episodi come quello dell'uccisione di una bambina di 13 anni da parte dei militari italiani in Afghanistan «non devono indurre a valutazioni affrettate o addirittura a conclusioni riguardo all'operato dei nostri soldati» perchè esse «potrebbero risultare non rispondenti alla realtà». Lo ha spiegato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, durante una informativa urgente alla Camera sul tragico incidente che è costato la vita a una ragazzina afghana.

«In questi momenti e rispetto a vicende di tale delicatezza appare opportuno adottare un atteggiamento di prudenza, rimandando necessariamente ogni giudizio soltanto all'esito dell'inchiesta avviata dall'autorità giudiziaria ordinaria di Roma, per accertare come si sono svolti i fatti in questione e, conseguentemente, stabilire eventuali responsabilità», ha precisato il ministro.

Secondo La Russa, «sull'onda emotiva del momento, il rischio può essere quello di sbilanciarsi in giudizi senza il supporto dei fatti reali». «C'è grande dolore, grande rammarico per quello che è avvenuto ma purtroppo simili episodi, quando si opera in zone così complesse e pericolose come l'Afghanistan, non possono essere mai esclusi».

Ai parlamentari presenti, La Russa ha spiegato che «non è corretto affermare per esempio, che i nostri militari avrebbero perso l'equilibrio umano e sarebbero sotto pressione per la frustrazione di essere da tanto tempo in quel Paese senza vedere risultati sulla via della pacificazione». I nostri militari, ha aggiunto La Russa, «si trovano senza dubbio ad operare in un contesto difficile e complesso, ma lo stanno facendo con grande equilibrio, competenza e professionalità. Lo stanno facendo animati dall'entusiasmo e dalla convinzione dell'utilità del loro lavoro e del loro contributo per la stabilizzazione dell'Afghanistan».