19 agosto 2025
Aggiornato 00:30

Dl Sicurezza: Intesa Pdl-Lega su clandestini, rimpatri accelerati

Rischia di aprirsi fronte election day. Berlusconi: «Va approfondito»

ROMA - Tutto chiarito tra Pdl e Lega, almeno sulla sicurezza. Il vertice a palazzo Chigi tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, con i ministri Roberto Maroni e Roberto Calderoli, sembra risolvere la questione dei tempi di permanenza degli immigrati clandestini nei Cie, con il premier che assicura il suo impegno per «accelerare i rimpatri» per circa 1.000 migranti. Ma nella conferenza stampa seguente, rischia di aprirsi un altro fronte di scontro: Berlusconi è sembrato infatti aprire almeno uno spiraglio all'ipotesi dell'election day, con l'accorpamento in un'unica data delle elezioni europee e del referendum sulla legge elettorale. Ipotesi da sempre osteggiata dal Carroccio, perchè questa soluzione renderebbe praticamente certo il raggiungimento del quorum su un quesito referendario che la Lega vede come il fumo negli occhi.

Sulla vicenda dei Cie c'è stato «un chiarimento con Maroni», nella «maggioranza c'è piena condivisione sulle politiche della sicurezza», ha assicurato Berlusconi. Il premier ha spiegato che «lottiamo contro il calendario perché il decreto scade il 26 aprile», e a quella data verrebbero liberati 1.038 immigrati, in gran parte tunisini. L'obiettivo del Governo, a questo punto, è quello di chiudere immediatamente un accordo di rimpatrio con la Tunisia, «Paese con cui ci sono particolari rapporti di amicizia, anche personale, con le amministrazioni centrali. Per cui ci daremo da fare in questi giorni per anticipare i rientri che erano già assolutamente nei programmi», ha chiarito Berlusconi.

Fonti di Governo che hanno preso parte agli incontri di palazzo Chigi spiegano che l'accordo con la Tunisia potrebbe già essere in dirittura d'arrivo: «A questo punto diventa meno urgente intervenire sulla norma generale e si potrà gestirla con più lucidità, magari nel ddl sicurezza», e dunque «senza stressare le Camere con convocazioni straordinarie». Se la soluzione dovesse andare in porto, si riprenderebbe la discussione sul limite temporale di permanenza nei Cie: oggi sembra si sia trovato un accordo su un periodo di 4 mesi, ma dalla Lega spiegano che ancora non c'è nulla di definito.

Sembra dunque tornare il sereno nella maggioranza, con Berlusconi che ha assicurato «la piena soddisfazione» del ministro dell'Interno Maroni per la soluzione individuata, e Umberto Bossi che da Venezia fa sapere che «con Berlusconi faremo tutto» per risolvere la questione. Anche Roberto Calderoli è certo che con il premier «una soluzione si trova sempre». Il coordinatore del Pdl e ministro della Difesa Ignazio La Russa, anche lui presente al vertice di palazzo Chigi, ha poi spiegato che «la Lega ha riconosciuto che non c'è differenza politica, che nessuno contesta l'opportunità della norma che aumenta la permanenza nei Cie».

Torna però ad agitarsi, per la Lega, lo spettro dell'election day con Europee e referendum: dell'ipotesi di accorpare elezioni europee e referendum «ne parleremo al prossimo Consiglio dei ministri», ha detto il premier rispondendo ad una domanda in conferenza stampa. La proposta dell'opposizione e del comitato organizzatore per risparmiare fondi da utilizzare per il sisma in Abruzzo «è degna di approfondimento» e quindi «vale la pena di un'ulteriore riflessione», ha aggiunto. Tuttavia, nulla più di uno spiraglio, sembrerebbe. Nelle scorse settimane, Berlusconi aveva rimandato la decisione alla discussione «negli organismi di partito».