Campania, sequestrati beni per 20 mln ad affiliato clan Casalesi
Imprenditore era rientrato in possesso società con dei prestanome
ROMA - Sequestrati dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere beni per circa 20 milioni di euro a un affiliato al clan camorristico dei Casalesi. Il decreto di estensione del sequestro beni ai sensi della legge antimafia è stato eseguito ieri dal personale del centro operativo della Dia di Napoli. A Gaetano Iorio, imprenditore 67enne di San Cipriano d'Aversa, sono state sequestrate la totalità delle quote sociali della ditta Beton Campania, due conti correnti bancari, impianti di produzione e 27 automezzi, un terreno di oltre due ettari, con fabbricato a uso industriale.
Le indagini seguite al sequestro operato dalla Dia partenopea a marzo 2008 hanno chiarito che la Beton Campania nel luglio 2000 aveva acquistato dal ministero delle Finanze la totalità delle quote della Edil Beton srl, già di proprietà di Gaetano Iorio, e oggetto di confisca definitiva nell'ambito della sentenza del maxi processo Spartacus. La Beton Campania, nonostante fosse formalmente intestata ad altre due persone (Michele Viscosi, 45enne di Curti, nel casertano, e Nicola Corvino, 58enne di Casal di Principe), era riconducibile a Iorio, che così era rientrato in possesso della società.
Iorio, condannato nel settembre 2005 a quattro anni di carcere dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, secondo le indagini, era affiliato al clan dei Casalesi, facente capo a Francesco Schiavone. Il clan aveva costituito il consorzio Cedic, operante nel settore edile e del calcestruzzo, per controllare gli imprenditori e imporre un monopolio, a beneficio dei consorziati e dell'organizzazione camorristica, incidendo sui prezzi e sulla qualità del prodotto. La partecipazione di Iorio al consorzio è stata accertata anche grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia.