Sanità, Federconsumatori: chiarezza intorno agli “strani fatti” della casa di cura Giovanni XXIII
«E si accertino le responsabilità di chi doveva controllare»
COSENZA - Ha dell’agghiacciante quanto accaduto a Cosenza, dove le Forze dell’Ordine hanno sgomberato l’istituto Papa Giovanni XXIII.
Si tratta di una vicenda gravissima, che torna a far riflettere sulla rilevanza etica di questo settore che sempre di più è esposto al rischio di illegalità.
Federconsumatori chiede che si faccia chiarezza intorno alla gestione ed agli «strani fatti» che si sono susseguiti in questi ultimi tempi. Non si tratterebbe, infatti, solo dell’assenza dei generi alimentari e delle attrezzature sanitarie necessarie per la cura dei pazienti, ma di veri e propri casi di «sparizioni misteriose», che contribuiscono ad alimentare i dubbi sulla correttezza e la qualità della degenza in questo istituto.
Come Federconsumatori sollecitiamo un incontro con la Regione Calabria perché spieghi quali sono gli interventi di verifica dei protocolli sanitari praticati nelle strutture accreditate, da chi e come questi controlli sono applicati. Tale operazione aiuterebbe a capire come questo istituto potesse ancora essere funzionante, nonostante fossero state già denunciate gravissime irregolarità.
Chiediamo inoltre, con urgenza, alle Regioni maggiore rigore nell’accreditamento delle strutture private e, alla Magistratura di accertare le responsabilità, punendo i responsabili.
Mentre prosegue l’attività di accertamento da parte della Procura circa le responsabilità dell’Istituto, la Federconsumatori promuoverà una serie di iniziative per accertare le responsabilità di chi non ha effettuato i dovuti controlli. Inoltre, al fine di ottenere una più efficace tutela del paziente, la nostra associazione si impegna a sostenere i pazienti e le loro famiglie coinvolti in questa scandalosa vicenda attraverso un’azione legale di risarcimento per i danni subiti, anche quelli imputabili alla mancanza di controlli da parte degli organi preposti.
A tale proposito rivendichiamo, inoltre, l’istituzione della Consulta Nazionale per la Sicurezza del Paziente, prevista dall’accordo Stato-Regioni sulla qualità e la sicurezza delle cure, che riunisce i rappresentanti, a livello nazionale, di tutte le istituzioni e le associazioni dei cittadini che operano a livello locale e regionale per la tutela del paziente.