28 agosto 2025
Aggiornato 09:30
Immigrazione clandestina

«Non segnalare gli stranieri irregolari che ricorrono alle prestazioni sanitarie»

Lo chiede l'Anolf Cisl regionale ai medici

MILANO - Per una vera convivenza civile non ci può essere legalità senza solidarietà. E non si possono accettare discriminazioni,
anche sanitarie, dei cittadini extracomunitari. Lo sostiene l'Anolf Lombardia, l'associazione della Cisl per la tutela dei lavoratori stranieri, che sollecita i medici di famiglia a non segnalare gli stranieri irregolari che ricorrono alle prestazioni sanitarie.

«Il diritto alla salute è di tutti, a prescindere dalla provenienza e dalle norme che regolano l'accesso nel nostro paese di cittadini immigrati - afferma Lorenzo Todeschini, presidente Anolf Cisl Lombardia -. Per questo abbiamo subito aderito all'appello lanciato da «Medici senza frontiere» e ci batteremo perché ciò che prevede la nostra legge, sull'universalità delle cure sanitarie, non sia modificato».

«Le politiche sociosanitarie avviate nei territori della Lombardia - aggiunge - hanno saputo promuovere inclusione e benessere con particolare attenzione alle persone più fragili. Dobbiamo continuare ancora di più in questa direzione: è il modo migliore per favorire una vera integrazione tra le diverse situazioni e culture sempre più presenti tra noi».

Quanto ai gravi fatti di violenza e razzismo avvenuti negli ultimi giorni, l 'Anolf lombarda ribadisce una forte preoccupazione per il clima d'incertezza e paura che si sta generando nelle nostre comunità.
«A causa delle crescenti difficoltà economiche e finanziare di una fascia di società sempre più ampia - sottolinea Todeschini - si stanno accentuando comportamenti di rivalità e rivalsa che penalizzano e colpiscono le persone con maggiore fragilità e minore possibilità di accesso ai servizi pubblici, tra cui molti immigrati ed i loro familiari». «Anche per questo chiediamo di estendere la durata dei permessi di soggiorno - conclude -, perché mai come in questo periodo di crisi è assolutamente necessario cambiare la normativa, per evitare che cittadini immigrati ormai inseriti nel nostro tessuto economico e sociale diventino irregolari».