29 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Omicidio Fortugno

«Delitto un sinistro messaggio contro mutamento»

Lo ha detto il presidente della Regione Agazio Loiero, commentando la sentenza emessa questa mattina dai giudici di Locri

CATANZARO - «È una pagina importante nella storia della Calabria. La Corte d’Assise di Locri, con le quattro condanne all’ergastolo di mandanti ed esecutori, conferma l’impianto dell’accusa: quello di Franco Fortugno è stato un delitto polico-mafioso». Lo ha detto il presidente della Regione Agazio Loiero, commentando la sentenza emessa questa mattina dai giudici di Locri, su «una tragedia che – secondo lo stesso Loiero – ha pesato enormemente sulla vita dei calabresi».

«L’esemplare sentenza, importante per la famiglia ma anche per l’intera comunità calabrese che può trarre da essa una maggiore volontà di denuncia, conferma che il povero Franco - ha aggiunto il presidente Loiero - fu ucciso perché era di ostacolo ai disegni dei clan, cercando di interrompere un processo di cambiamento che era alla base di una grande vittoria elettorale e nel quale la vittima era coinvolto a pieno titolo».

«Quel delitto, all’inizio della legislatura regionale, con tutta la sua carica di intimidazione e di violenza - secondo il presidente della Regione - raggiunse anche un altro obiettivo, indiretto ma ancora più grave: contribuì a demonizzare l’intera Calabria, attraverso quei processi di semplificazione mediatica che costituiscono la base emotiva dell’opinione pubblica».

«Non è stato semplice fare giustizia in una terra così complicata e bisogna dare atto e ringraziare quanti si sono spesi, con gli strumenti democratici, per arrivare a questo traguardo importante - ha detto ancora Loiero - in quanto la sentenza sta a significare anche che c’è ed è viva un’altra Calabria che si oppone a quella dei clan e del malaffare. Quella Calabria pulita e onesta di cui Franco faceva parte. Il mio pensiero commosso, in queste ore, va a lui che non c’è più, ed è totale la mia solidarietà per Maria Grazia e per i figli che ne hanno ereditato i valori».