28 agosto 2025
Aggiornato 03:00
Sicurezza stradale

Naso Rosso: un’azione di sistema contro le stragi del sabato sera

Per dare «scacco matto» alle stragi del sabato sera il ministero delle Politiche giovanili entra nelle discoteche e coinvolge direttamente buttafuori e animatori

Il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, insieme al sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano, e al direttore dell'Osservatorio fumo, alcol e droga dell'Istituto superiore di Sanità, Piergiorgio Zuccaro hanno presentato i progetti del ministero della Gioventù per la prevenzione e il contrasto delle stragi del sabato sera (clicca qui per vedere la conferenza stampa). Per dare 'scacco matto' alle stragi del sabato sera il ministero delle Politiche giovanili entra nelle discoteche e coinvolge direttamente 'buttafuori' e 'animatori' con un'iniziativa ad ampio raggio, studiata in accordo con l'Istituto superiore di Sanità. Il progetto, «Operazione Naso rosso', durerà un anno e partirà a marzo, con un primo test in alcuni locali romani che sarà effettuato già nel corso di questo week end.

L'iniziativa prevede, oltre ai controlli sulle strade assicurati dal sottosegretario Mantovano, la messa in campo in dieci regioni italiane di circa 300 operatori formati dall'Istituto superiore di sanità, che in collaborazione con i gestori delle discoteche, con i quali l'intento è di ricostruire buoni rapporti, (e che sottolinea il ministro «non sono sempre stati facili nel passato«) coinvolgeranno tutti i collaboratori dei locali, 'buttafuori' compresi, per responsabilizzare, informare e offrire ai frequentatori delle discoteche anche la possibilità di effettuare dei test all'uscita con apparecchi per la misurazione del tasso alcolemico. Non solo, verrà sperimentata anche l'esperienza dell'accompagno'.

«Sulla base- spiega il ministro- del modello canadese, grazie al quale dal 1984 ad oggi sono stati riaccompagnati a casa milioni di giovani», salvando loro la vita. I giovani in difficoltà verranno, spiega Zuccari dell'Iss, «caricati su taxi o su pulmini, e si provvederà a riportare anche la loro auto a casa». «Il progetto 'Naso rosso', con la collaborazione della Fondazione Ania,  ha la durata di un anno- conclude Meloni- ma se, anche dopo il monitoraggio che sarà effettuato dall'Iss, dimostrerà di funzionare e di abbassare il numero degli incidenti delle stragi del sabato sera faremo di tutto per rifinanziarlo e portarlo a regime». Il costo dell'intera campagna è di 2 milioni di euro. A questa iniziativa si affiancherà anche un bando di concorso dello stesso ministero delle Politiche giovanili, che mette a disposizione 3 milioni di euro per la «predisposizione di progetti destinati in particolare ai giovani sino ai 35 anni» per la promozione di attività informative, campagne innovative nell'ambito della sicurezza stradale, di sensibilizzazione e di analisi dei fattori di rischio (clicca qua per leggere il bando)..

L'aumento dei controlli e delle sanzioni ha avuto risultati «apprezzabili», ma la repressione da sola non basta a prevenire gli incidenti stradali, servono anche informazione e prevenzione: lo ha detto il sottosegretario all'interno, Alfredo Mantovano che ha ricordato come negli ultimi anni gli incidenti stradali siano diminuiti così come i morti. Dal 2000 al 2007 le vittime della strada sono passate da 7.061 a 5.131, con una diminuzione del 27,3% (dati Istat-Aci). E anche nel 2008 si è verificato il 9% in meno di incidenti stradali rispetto al 2007, con una diminuzione del 5,8% di quelli mortali (dati Polizia-Carabinieri). Colpisce che il più alto numero di morti nel 2007 (432) si sia avuto nella fascia di età 25-29 anni, e che di questi ben il 94% fossero maschi. Il venerdì e il sabato notte si verifica il 44,6% del totale degli incidenti stradali notturni della settimana, mentre i morti e i feriti in questi due giorni rappresentano rispettivamente il 44,4% e il 46,5%. «Ma non pensiamo - ha detto Mantovano - che l'unica risposta alle stragi del sabato sera debba essere quella di introdurre norme più repressive». Quindi più controlli e sanzioni severe, ma «l'obiettivo è coinvolgere e prevenire».