28 marzo 2024
Aggiornato 21:30
Riforma delle intercettazioni

Intercettazioni, Legambiente scrive a Berlusconi, Fini, Schifani e Maroni

“Forte preoccupazione. Includere il traffico illecito dei rifiuti e gli incendi boschivi dolosi tra i reati ascoltabili”

Mentre il ministro Alfano annuncia per martedì una riunione con i capigruppo di maggioranza per raggiungere un accordo sulle intercettazioni, Legambiente scrive al premier Berlusconi, al ministro Maroni e ai presidenti di Camera e Senato Fini e Schifani per esprimere la sua forte preoccupazione rispetto all’iter di approvazione del Ddl 1415 in merito ai delitti di traffico illegale di rifiuti e incendi boschivi dolosi, esclusi nell’attuale formulazione della legge da quelli per cui gli inquirenti potranno avvalersi di questi strumenti d’indagine.

«Vogliamo sottolineare – scrive il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - le gravissime conseguenze che questo provvedimento potrebbe avere, nella sua attuale formulazione, sulle indagini relative a due fenomeni criminali di grande pericolosità e che suscitano un forte allarme sociale: i traffici illegali di rifiuti e gli incedi boschivi dolosi».

Tali reati sono punibili con la reclusione fino a un massimo di otto anni per l’attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti e dieci anni per gli incendi boschivi, quindi di fatto esclusi dall’utilizzo delle intercettazioni.

Una scelta profondamente sbagliata, secondo Legambiente, impegnata da anni sul fronte della lotta alle ecomafie, perché chi si cimenta nel business del traffico e dello smaltimento illegale dei rifiuti avvelena l’aria, contamina le falde acquifere, inquina i fiumi e le coltivazioni agricole, minaccia la salute dei cittadini, contaminando con metalli pesanti, diossine e altre sostanze cancerogene prodotti che arrivano sulla tavola delle famiglie. Chi dà fuoco boschi è colpevole di un delitto premeditato dalle conseguenze devastanti: basta lo scellerato gesto di un incendiario per bruciare ettari ed ettari di ecosistema, devastare aree di straordinario interesse naturalistico, mettere in ginocchio l’industria del turismo, costringere la gente ad abbandonare le proprie case minacciate dalla fiamme e, come ci ricordano i drammatici eventi dello scorso anno, uccidere.

«La richiesta che Le rivolgiamo - prosegue Cogliati Dezza - è di volere promuovere e sostenere l’introduzione dell’emendamento Realacci-Granata nel testo in esame affinché il traffico illecito dei rifiuti e gli incendi boschivi dolosi siano inseriti nell’elenco dei delitti per cui sarà ancora possibile effettuare intercettazioni telefoniche e ambientali».