29 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Immigrazione e sanità

«Sandri ha più a cuore la salute dei cani randagi che degli esseri umani»

Margherita Miotto, responsabile Sanità e Politiche sociali del PD veneto, striglia gli amministratori del Carroccio che hanno inscenato l’ennesima farsa tragica contro gli immigrati

«Adesso la Lega deve piantarla: da 15 anni è al Governo della Regione e da 4 anni ricopre l'incarico dell'assessorato alla Sanità: scopre ora che ci sono norme che non conoscono, ma che hanno già fatto applicare?» Margherita Miotto, responsabile Sanità e Politiche sociali del PD veneto, striglia gli amministratori del Carroccio che hanno inscenato l’ennesima farsa tragica contro gli immigrati, andando a colpire, questa volta, il diritto alla salute tutelato dalla Costituzione.

«L’assessore Sandri a dicembre ha stanziato 437 mila euro per la realizzazione di un ricovero per cani randagi a Verona – protesta Miotto - Operazione meritoria, certo, ma prima, nell’attenzione di un politico che ha responsabilità di governo, devono venire gli esseri umani, a cominciare dalla persone più vulnerabili. A meno che la gerarchia dei valori a cui va ispirata l’azione politica non venga stravolta, come purtroppo certe forze politiche sempre più spesso fanno».

«Nel nostro ordinamento la salute è un diritto che va garantito a tutti gli uomini – continua la dirigente democratica – Tanto più che è un bene della comunità, non solo individuale. È un bene della comunità, ad esempio, se una badante (molte purtroppo sono clandestine) ha la possibilità di curarsi, visto che assiste i nostri cari. La Lega quando inscena battaglie di cattivo gusto dovrebbe tenere in conto questi aspetti. Ma la fobia verso gli immigrati fa annebbiare perfino la logica e il Carroccio oramai dimostra di non essere nelle condizioni di dare soluzioni al problema dell’immigrazione. Per chi governa, a Roma come a Venezia, è grave dover ammettere che il grande consenso raccolto anche in Veneto agitando le paure, si traduce sempre più spesso in una politica propagandistica e inconcludente».