La melatonina e il rischio di diabete di tipo 2
Si tratta della prima prova genetica del legame presente negli umani tra la melatonina, che regola l’orologio biologico, e il diabete di tipo 2
Tre studi ospitati nell’ultima edizione di Nature Genetics identificano varianti in un gene che codifica un recettore della melatonina che incrementano il rischio di diabete di tipo 2. Si tratta della prima prova genetica del legame presente negli umani tra la melatonina, che regola l’orologio biologico, e il diabete di tipo 2.
La melatonina è un ormone prodotto da una ghiandola posta alla base del cervello, la ghiandola pineale o epifisi, che agisce sull'ipotalamo e ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia. Allo scopo di trovare e identificare varianti associate con differenze nei livelli di glucosio nel sangue, che costituisce un fattore di rischio per il diabete di tipo 2, sono stati raccolti dati provenienti da diversi studi sul genoma umano. Gonçalo Abecasis e i suoi colleghi riportano che una variante in MTNR1B, codificante uno dei due recettori umani della melatonina, accresce il rischio sia di elevati livelli di glucosio nel sangue sia del diabete di tipo 2.
Philippe Froguel e i suoi colleghi riportano un risultato simile per una variante che si avvicina a MTNR1B. Un terzo team, coordinato da Leif Groop, conferma questi studi genetici.
Secondo i tre studi resi noti da Nature Genetics, gli individui con la variante di rischio MTNR1B hanno un’espressione accresciuta di MTNR1B nelle cellule del pancreas che producono l’insulina, e la melatonina inibisce il rilascio di insulina nelle cellule beta pancreatiche in risposta al glucosio. Una variazione ereditaria in almeno uno dei recettori della melatonina è in grado così di predisporre al diabete attraverso gli effetti diretti della melatonina sulla secrezione dell’insulina.
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