Maroni risponde alla CEI che boccia la «tassa per gli immigrati»
Per il Ministro dell'Interno si tratta di una misura equa e giusta applicata in molti altri Paesi europei. Per la CEI è un balzello intollerabile
Sono meravigliato da queste polemiche che non ci toccano minimamente. Sull'immigrazione clandestina stiamo facendo quello che hanno fatto da tempo altri Paesi europei, applichiamo cioè una misura equa e giusta. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni risponde così alle critiche avanzate dalla Conferenza episcopale italiana sulla «tassa per gli immigrati».
A padre Gian Romano Gnesotto, responsabile per gli immigrati e i profughi in Italia della Migrantes, organismo della Cei, che parla di balzello intollerabile, il titolare del Viminale cita gli esempi dell'Olanda, dove c'è una tassa di 800 euro, della Gran Bretagna e della Germania. In conclusione, lo stesso Maroni ha calcolato quanto potrebbe rendere la tassa: ipotizzando il milione di permessi all'anno , tra nuovi e rinnovi, ad una quota di cento euro ciascuno, si avrebbe un importo pari a 100 milioni di euro l'anno, che Maroni vorrebbe destinare a un fondo per finanziare i rimpatri dei clandestini.