26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Emigrazione siciliana

Incardona costituisce l'osservatorio regionale per l'emigrazione

Ne fanno parte, insieme allo stesso assessore (che lo presiede), il dirigente generale del dipartimento regionale del Lavoro, il dirigente del servizio Emigrazione e Immigrazione dell'assessorato, Pio Guida, e diciassette esperti in materia di emigrazione siciliana all'estero

L'assessore regionale al Lavoro, Carmelo Incardona, ha costituito l'Osservatorio regionale per l'Emigrazione. Ne fanno parte, insieme allo stesso assessore (che lo presiede), il dirigente generale del dipartimento regionale del Lavoro, il dirigente del servizio Emigrazione e Immigrazione dell'assessorato, Pio Guida, e diciassette esperti in materia di emigrazione siciliana all'estero, nominati con decreto dell'assessore. Tutti a titolo gratuito.

«Compiti dell'Osservatorio – dice Incardona - saranno quelli di studiare e analizzare ogni aspetto legato ai temi dell'emigrazione e alla presenza dei siciliani all'estero, formulare proposte di intervento a favore dei siciliani emigrati e di valutare l'efficacia di quelli attuati. Ma, prima di tutto, contribuirà a predisporre il nuovo disegno di legge che riformerà la normativa sull'emigrazione al quale l'assessorato sta già lavorando».

«Intendo dare – aggiunge l'assessore – a questo settore un assetto più organico e razionale, perché considero strategico il rafforzamento dei legami tra la Sicilia e i nostri emigrati. Le nostre comunità all'estero sono una risorsa e un'opportunità di sviluppo. Tantissimi emigrati continuano a guardare alla loro patria, a impegnarsi per la sua crescita e per creare dei rapporti tra la Sicilia e il Paese dove sono andati a vivere. Attraverso di essi, posiamo far conoscere la nostra cultura, le nostre ricchezze artistiche e ambientali, ma anche i nostri prodotti. E, soprattutto, diffondere nel mondo l'immagine vera di una Sicilia nuova, in cui la legalità è non soltanto principio ispiratore dell'azione di governo, ma anche fattore di sviluppo. Sarò contento – ha concluso - soltanto quando gli imprenditori e i cittadini stranieri considereranno i siciliani e i loro prodotti portatori di un marchio di qualità ma anche di un marchio di lealtà».