«Tremonti ci riprova col condono»
Lo afferma il Presidente del Gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario
«Non sono bastati i 5,2 miliardi di euro del condono 2003, ancora non entrati nelle casse dello Stato senza che i condonati vengano in qualche modo perseguiti. Adesso Tremonti, abbandonando la lotta all'evasione fiscale, ha inventato un altro minicondono così la storia si può ripetere»: lo afferma il Presidente del Gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario.
«Chi paga tutte le tasse, cioè lavoratori dipendenti e pensionati, viene ancora una volta penalizzato - sostiene il presidente dei senatori IdV - A parte gli aumenti delle tasse più o meno mascherati, vedi il raddoppio dell'Iva sulle pay-tv, chi è in regola con il fisco deve anche sopportare che i 'furbi' continuino a cavarsela senza nemmeno pagare per intero le sanzioni previste. Inoltre, anche a chi non paga dopo aver fatto il cosiddetto 'ravvedimento operoso' cioè l'autodenuncia di errori od omissioni nella denuncia dei redditi, con il decreto vengono ridotte le sanzioni».
«Ma non è finita. Con la manovra - spiega Belisario - vengono addirittura abrogate tutte quelle disposizioni volute dal primo decreto Bersani con cui si disponeva dal 1° gennaio prossimo l'obbligo per commercianti e artigiani, compresa la grande distribuzione organizzata, di trasmettere al fisco la registrazione di tutte le entrate, in pratica tutti gli scontrini fiscali emessi».
«Insomma, per trovare risorse il Governo sta raschiando il fondo del barile - conclude Belisario - peccato che il barile sia sempre lo stesso mentre quello che sta nella cantina propria o in quella degli amici rimane sempre pieno».
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