24 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Sanità laziale

La rete dell'emergenza e le reti di specialità collegate

Il sistema delle reti, organizzato secondo il modello Hub & Spoke, prevede l’individuazione nel territorio di centri di eccellenza (centri hub) supportati da una rete di servizi ospedalieri o di soccorso 118 sul territorio (centri spoke)

Una giornata dedicata alla riorganizzazione della Rete dell’emergenza e delle Reti di Specialità. E’ quella organizzata alla presenza del Presidente di Laziosanità-ASP Lucio D’Ubaldo e del Direttore Generale Claudio Clini presso la Regione Lazio e realizzata in collaborazione con Pfizer.La riorganizzazione delle reti dell’emergenza della Regione Lazio ha ridefinito i nodi ed il relativo livello di complessità dei Pronti Soccorso, DEA di I livello e DEA di II livello con le relative aree di competenza territoriale. Il sistema delle reti, organizzato secondo il modello Hub & Spoke, prevede l’individuazione nel territorio di centri di eccellenza (centri hub) supportati da una rete di servizi ospedalieri o di soccorso 118 sul territorio (centri spoke) cui compete la selezione dei pazienti e il loro invio a centri di riferimento, per il trattamento di pazienti con infarto miocardico acuto, patologie cardiochirurgiche, trauma grave, ictus cerebrale acuto.

La ridefinizione del livello di complessità assistenziale di alcuni Pronto Soccorso e delle aree di afferenza dei DEA di II livello consente di migliorare l’equità nell’accesso ai servizi sanitari di emergenza, favorendo il potenziamento dei servizi di pronto soccorso nelle aree più popolose della Capitale (Roma EST), favorendo il decentramento dei DEA di II livello (finora esclusivamente presenti a Roma) a partire dall’area Sud del Lazio, bilanciando le aree in termini di popolazione di riferimento, ottimizzando i tempi di trasporto tra i nodi dell’emergenza.

Il nuovo modello organizzativo di gestione dei trasporti e dei trasferimenti nell’ambito della rete mira inoltre a migliorare la tempestività e la qualità dell’assistenza, introducendo nuovi elementi nel processo decisionale di individuazione del punto di erogazione più idoneo al trattamento del cittadino, a partire dalla patologia del singolo paziente con l’eventuale conseguente necessità di trattamento in struttura specializzata. La Regione Lazio, attraverso Laziosanità-ASP, ha inoltre avviato numerosi progetti di innovazione tecnologica a supporto della rete dell’emergenza e delle reti specialistiche collegate tra cui il progetto GIPSE On Line, che consente la rilevazione e la diffusione ad elevata frequenza dello stato di affollamento del PS/DEA della rete, e del progetto Infarto.net di teleconsulto remoto dei pazienti soccorsi dall’ARES 118 con sospetto infarto miocardico acuto.

Attraverso il Progetto Michelangelo – Infarto.net la Regione Lazio, grazie all’accordo di partnership con la Pfizer, sta implementando un sistema di telemedicina nella rete dell’emergenza coronarica. Il modello organizzativo di tale rete è caratterizzato dalla concentrazione dell’assistenza di elevata complessità in centri di eccellenza, cui compete la selezione dei pazienti e il loro invio ai centri di riferimento. Ciò permette di risparmiare tempo prezioso per la vita del paziente, poiché consente di effettuare una diagnosi precoce tramite la trasmissione telefonica dell'elettrocardiogramma e il teleconsulto con il cardiologo. L’obiettivo è quello di aumentare il numero di pazienti con infarto miocardico acuto che giungono in ospedale entro novanta minuti dal primo contatto sanitario, di aumentare la percentuale dei pazienti trattati con la riperfusione e di assicurare il trattamento interventistico ai pazienti a più alto rischio.