5 maggio 2024
Aggiornato 09:00
Il ministro Maroni a Trieste

Varo del progetto sull'interconnessione delle sale operative di Polizia

E' previsto dal Protocollo sulla sicurezza tra ministero dell'Interno e Friuli Venezia Giulia. Maroni: «un modello di eccellenza»

Politiche per la sicurezza urbana. In Friuli Venezia Giulia sono una realtà grazie anche alla collaborazione tra governo locale e centrale, che può contare, tra i suoi strumenti, sul 'Protocollo d'intesa in materia di politiche integrate di sicurezza' stipulato nel marzo 2007 tra il ministero dell'Interno e la Regione Autonoma.

Alla presenza del ministro Maroni ha preso il via oggi a Trieste uno dei progetti previsti dal protocollo. Si è svolta, infatti, in prefettura, una dimostrazione di interconnessione tra le sale operative delle Forze di Polizia (Questura e Comando provinciale dei Carabinieri della città) e della Polizia municipale (Comando di Trieste), essenziale per rafforzare i servizi di vigilanza e controllo sul territorio.
Erano presenti in platea anche il presidente della Regione Renzo Tondo, il capo della Polizia prefetto Antonio Manganelli, il capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile prefetto Giuseppe Pecoraro, i prefetti delle province del Friuli, i sindaci dei capoluoghi, i presidenti delle Province, i questori e i vertici provinciali e regionali di Carabinieri e Guardia di Finanza.

Il prefetto del capoluogo giuliano Giovanni Balsamo e l'assessore regionale Federica Seganti hanno illustrato lo stato d'attuazione del protocollo,  definito dal ministro dell'Interno, atteso nel pomeriggio all'Assemblea dell'Anci, «un modello di eccellenza che si realizza in Friuli Venezia Giulia in termini di sicurezza urbana».  L'intesa, secondo Maroni, corrisponde ad un «modello federalista» che coinvolge direttamente i sindaci e la Polizia locale, dando risposte a esigenze diverse da territorio a territorio.
Il protocollo individua altri 3 ambiti d'intervento e relativi progetti operativi:
- aggiornamento professionale per il personale delle Forze di polizia, dei Corpi di polizia municipale e provinciale e degli altri operatori della sicurezza;
- politiche di prevenzione sociale, con la promozione di intese locali da parte della Regione e finanziamenti per progetti specifici. Alcune aree di intervento: riqualificazione urbana, devianza e emarginazione, associazionismo antiracket e antiusura, educazione alla legalità;
- realizzazione in via sperimentale del Sic, sistema informativo comune per la rilevazione dei fenomeni criminosi, che raccoglie i dati in possesso del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e quelli rilevati dalle Polizie locali.