Cobas-Cub in piazza contro la riforma Gelmini
Moltissimi anche gli studenti di scuole superiori e università che protestano contro la riforma del ministro Gelmini
Accanto ai lavoratori del pubblico impiego, ai Vigili del Fuoco, agli operatori dei trasporti, hanno sfilato anche insegnanti, ricercatori, studenti dell'Università e delle scuole, bambini e genitori. In piazza contro la riforma Gelmini: 350 mila a Roma, 20mila a Milano, secondo gli organizzatori. E questi sono i numeri delle sole grandi città, ma manifestazioni si sono svolte in molti altri centri della penisola.
A Roma, a sfilare sotto la pioggia, sono stati «più di 350 mila» nel corteo organizzato da Cobas, Cub e SdL nel giorno dello sciopero generale dei lavoratori aderenti a quelle organizzazioni sindacali. Moltissimi anche gli studenti di scuole superiori e università che protestano contro la riforma del ministro Gelmini. Quando la testa del corteo è giunta a piazza San Giovanni, ha spiegato Pierpaolo Leonardi, coordinatore nazionale di Cub «la coda non è ancora partita da piazza della Repubblica: questo è il miglior sondaggio possibile sul gradimento al governo Berlusconi». A Milano erano circa 30mila secondo gli organizzatori (10mila per le forze dell'ordine) gli studenti, gli insegnanti, i genitori e il personale Ata scesi in piazza per il «No Gelmini day».
La dimostrazione si è svolta in modo pacifico e tranquillo, gli unici momenti di leggera tensione si sono avuti quando alcuni studenti hanno lanciato prima un grosso petardo e poi alcune uova contro il palazzo del Provveditorato. Al termine della mobilitazione un piccolo gruppo di studenti ha oltrepassato le transenne e ha lasciato all'ingresso del Provveditorato uno striscione con scritto: «Blocchiamo il decreto, occupiamo dappertutto. Gelmini la scuola ti ripudia. La rivolta è qui ed è appena cominciata».
Fonte: Apcom
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