Vicenza, sospensione del referendum: siamo un paese a sovranità limitata
La mobilitazione deve proseguire
«La decisione del Consiglio di Stato di sospendere il referendum consultivo sulla base di Vicenza previsto per domenica prossima è gravissima. Con questo atto si impedisce di conoscere l'opinione e l'orientamento di una intera comunità. Con assoluta evidenza, dopo tanta retorica atlantista, si ha paura di sapere cosa pensano veramente i vicentini.» E' quanto afferma, in una dichiarazione, Paolo Ferrero, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista.
«Questa sospensione è un vulnus alla democrazia – prosegue il segretario del Prc - e considera i vicentini come sudditi e non come cittadini. Di fatto si avalla l'idea dell'extraterritorialità della base addirittura sottraendola alla discussione e al confronto democratico del popolo italiano. Siamo un Paese a sovranità limitata e le basi militari straniere sono lì proprio a ricordarcelo.»
«Da parte nostra continueremo la mobilitazione al fianco dei comitati e del movimento pacifista – insiste Ferrero – non ci piegheremo certamente di fronte a questo atto antidemocratico. Il Dal Molin rientra dentro lo scenario di guerra permanente che gli Stati Uniti hanno dichiarato all'umanità. Guerra con la quale si cerca di dissimulare una crisi di egemonia strategica tanto più evidenziata dalla catastrofica crisi finanziaria di queste settimane.»
«Nella manifestazione unitaria della sinistra e dei movimenti contro la politica di Berlusconi dell'11 di ottobre – conclude Ferrero – la contestazione alla base di Vicenza avrà ancora più centralità. E' un motivo in più per scendere in tanti e tante a Roma per chiedere un'altra politica per un'altra Italia.«