18 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Immigrazione e difesa della vita, ma anche scuola e famiglia

Bagnasco: «preoccupa la povertà». Appello per i clandestini

Sì dei Vescovi, entro certi limiti, al testamento biologico

Immigrazione e difesa della vita, ma anche scuola e famiglia. Questi e altri i temi trattati dal cardinale Angelo Bagnasco che oggi ha aperto il Consiglio permanente della Cei. Gli immigrati, che sono nostri fratelli, devono essere accolti favorendone l'integrazione, afferma Bagnasco, che esprime preoccupazione per «i segnali di contrapposizione anche violenta» che si sono manifestati negli ultimi tempi.

Sì ad una legge sul testamento biologico, purché, spiega il presidente della Cei, «non accetti dichiarazioni che specifichino alcunché sul piano dell'alimentazione e dell'idratazione universalmente riconosciuti ormai come trattamenti di sostegno vitale». Ricordando il caso di Eluana Englaro Bagnasco spiega che rinunciare all'accanimento terapeutico non deve aprire la strada in alcun modo a «forme mascherate di eutanasia».

Preoccupano, aggiunge, «le forme di violenza e di spregio della vita« che si manifestano tra i giovani e inoltre serve una maggiore equità sociale, che guardi alla famiglia, introducendo ad esempio un sistema fiscale basato sul quoziente familiare. Bagnasco chiede però di abbandonare gli eccessi di pessimismo, perché, spiega, l'Italia non è un «paese da incubo» e non mancano «segmenti luminosi» e «punti di forza».