19 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Convegno: «Il cane da lavoro: gestione, educazione, relazione con l’uomo»

Cani da lavoro, come migliorarne l’utilità sociale

Se ne è discusso in un convegno promosso dalla Giunta regionale

Svolgono un lavoro socialmente utile, ma della loro educazione, del loro addestramento e del loro modo di mettersi in relazione con l’uomo si sa poco o niente. Sono i cani da lavoro: un fenomeno rilevante, ma ancora in gran parte sommerso, che è stato al centro del convegno «Il cane da lavoro: gestione, educazione, relazione con l’uomo», svoltosi oggi ad Ancona, su iniziativa degli assessorati all’Ambiente, all’Agricoltura e della Scuola di formazione professionale della Regione Marche.

Il numero esatto non si conosce, ma si stima che siano alcune decine di migliaia; comprendono varie tipologie: cani da caccia e da tartufo (quasi settantamila dei trecentomila iscritti all’anagrafe canina regionale) per la maggior parte appartenenti alle più svariate razze o privi di un pedigree riconosciuto; cani da guardia e da custodia dei greggi, come i pastori abruzzesi, ma anche cani per ciechi, cani da soccorso e da salvataggio in acqua, cani da difesa personale, come boxer,schwnauzer, dobermann, rottweiler, pastori tedeschi, cani da pet-therapy.

Un esercito di lavoratori a quattro zampe, sempre affettuosi e affidabili, da secoli considerati i migliori amici dell’uomo, che però non sempre sono trattati con il dovuto rispetto, anche se negli ultimi anni sono state approvate normative rigorose per salvaguardarne il benessere. «L‘obiettivo - ha spiegato l’assessore regionale all’agricoltura Paolo Petrini, aprendo i lavori del convegno – è conoscere le modalità migliori per rapportarsi agli animali e valorizzarne ulteriormente l’utilità sociale, anche in considerazione del processo di invecchiamento della popolazione marchigiana».

Da qui la necessità di creare una «nuova etica» nei rapporti uomo- animale, ponendo fine, ha aggiunto l’assessore, ai fenomeni di maltrattamento e di abbandono che rischiano di condizionare pesantemente, sotto il profilo economico, i bilanci dei Comuni che, per legge, hanno competenze specifiche in materia di randagismo. Al convegno hanno partecipato numerosi relatori, tra cui medici veterinari,docenti di cinognostica, rappresentanti delle unità cinofile della Regione,il responsabile tecnico nazionale dei cani da guida per ciechi e il direttore della Scuola di interazione uomo-animale.