Rifondare il Diritto Internazionale per scongiurare la crisi del Caucaso
USA e Nato piangono lacrime ipocrite, Europa subalterna, urge radicale Riforma ONU
Il prevedibile riconoscimento dell'indipendenza di Abkhazia ed Ossezia meridionale da parte della Russia è oggi realtà. A poco servono I richiami alla Russia di queste ore da parte delle cancellerie europee, del governo italiano, e degli Stati Uniti, ipocriti quanto privi di alcuna credibilità ed utilità.
Non si capisce a quale rispetto del diritto internazionale e del principio dell'integrità territoriale degli stati facciano appello coloro che, in modo unilaterale e al di fuori dell'ONU , hanno riconosciuto l'indipendenza del Kosovo solo pochi mesi fa. Gli stessi che con la Nato nel 1999 bombardarono Belgrado.
Di quale legittimità internazionale parlano la Rice e l'amministrazione Bush, che con l'invasione dell'Iraq e la sua occupazione, con la guerra preventiva hanno stravolto ogni principio di legalità internazionale, fondando un domino basato sulla forza militare e non sul diritto. La prova di forza della Russia di Putin, è possibile oggi grazie all'unilateralismo praticato dagli Stati Uniti e al quale l'Europa non ha voluto e saputo opporsi.
La stagione della guerra preventiva e il riconoscimento del Kosovo, hanno aperto un vero e proprio vaso di Pandora. La legalità internazionale e le Nazioni Unite sono state demolite da chi oggi se ne fa paladino. Non bastano lacrime di coccodrillo a rimettere in sesto ciò che è stato compromesso.
L'Europa, incapace di svolgere un ruolo autonomo dalla politica di potenza praticata da Bush in questi anni, è oggi intrappolata dalla sua subalternità alla Nato, come la vicenda dello scudo missilistico in Polonia dimostra. Solo una riforma democratica dell'ONU, un Europa realmente autonoma dalla Nato e che lavori per il disarmo e un ordine multipolare può tentare di recuperare il disastro che la crisi del Caucaso e il suo ulteriore sviluppo stanno aprendo, recuperando al diritto internazionale, ai principi dell'ONU e non alla forza, alla logica di potenza militare o alla NATO, la soluzione delle questioni internazionali.