27 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Sanità e Ospedali

Dalla Regione Toscana 400 milioni per i nuovi ospedali

Sono parte di un fondo triennale cui le Asl potranno attingere (a interessi zero) anziché accendere nuovi mutui

UN FONDO di 400 milioni di euro che consentirà alle Asl toscane impegnate nella costruzione di nuove strutture di contare su risorse certe senza ricorrere a mutui, in attesa di perfezionare la vendita dei vecchi ospedali da dismettere. La proposta è arrivata dall’assessore regionale alla sanità, Enrico Rossi e la giunta toscana ha approvato lunedì l’ampliamento del «Fondo di rotazione per anticipazioni alle aziende sanitarie di risorse provenienti da alienazioni» per incrementare la disponibilità di cassa (30 milioni erano già stanziati dal 2004) fino appunto ad almeno 400 milioni, per il quinquennio 2010-2015.

Per i nuovi ospedali delle Apuane, Lucca, Prato e Pistoia (nel 2009 dovrebbero partire i cantieri, ma a Lucca l’ubicazione è ancora oggetto di polemiche) e il trasferimento dell’azienda ospedaliera pisana dal Santa Chiara a Cisanello gli accordi di programma prevedono oltre 700 milioni di investimenti. Garantiti per circa un terzo dalla vendita delle vecchie strutture, per le quali è prevista la trasformazione urbanistica, con un percorso che coinvolge comuni, province e soprintendenze: iter complesso, i cui tempi non coincidono del tutto con la necessità di pagare gli stati di avanzamento. Il fondo permette invece di contare sul denaro, senza affrettare la cessione né pagare interessi alla restituzione, almeno per i primi 3 anni. Ed è possibile grazie alla situazione del bilancio della sanità, in pareggio «senza gravare sulle casse regionali o sulle tasche dei cittadini - spiega Rossi - e che garantisce il pagamento ai fornitori nei 90/100 giorni contrattuali.

La Regione dispone quindi di consistente liquidità di cassa che può essere temporaneamente impiegata per far fronte alle necessità delle Aziende, che non saranno così obbligate, in attesa di realizzare col massimo beneficio economico la vendita dei vecchi ospedali, a ricorrere all’indebitamento». Potrebbe poi arrivare un advisor, che suggerisca alle Asl il percorso migliore di valorizzazione del patrimonio da dismettere. Intanto a Pisa, dove l’ampliamento del fondo è stato presentato ieri, va avanti il trasferimento a Cisanello: nell’estate 2009, con l’apertura del dipartimento di emergenza-urgenza, la maggior parte dell’ospedale sarà sistemato nelle nuove strutture. Per affrontare questa prima scadenza (l’operazione dovrebbe concludersi nel 2013) è partita una serie di interventi: «Il Comune, per quanto concerne i suoi compiti, - ha detto il sindaco di Pisa Marco Filippeschi - a cominciare dalle infrastrutture e con particolare riferimento alla viabilità, farà la sua parte. Il nuovo ospedale è anche un’occasione straordinaria di sviluppo».

Oltre le strutture però, gli investimenti riguardano anche i macchinari: in tutti gli ospedali toscani arriveranno apparecchiature di ultima generazione, grazie ad un investimento di 100 milioni per il 2008. Un finanziamento straordinario (ce ne saranno di analoghi per 2009 e 2010) «per far lavorare meglio i professionisti - conclude Rossi - e limitare ancora di più le liste di attesa delle prestazioni diagnostiche più richieste». Dagli acceleratori lineari alle tac, fino alle risonanze magnetiche e alle radiologie digitali, l’impegno della Regione punta all’ammodernamento e consente alle aziende di fare acquisti secondo un piano concordato in sede di area vasta.

Autore: Valeria Giglioli