29 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Sicurezza sul lavoro

La formazione alla salute e sicurezza serve?

Le parole di Renata Borgato, formatrice e consulente aziendale, progetta ed eroga percorsi formativi che utilizzano metodologie attive di tipo innovativo

Renata Borgato
Renata Borgato Foto: Helps

La formazione alla sicurezza serve? Le parole di Renata Borgato.

«Dipende da quale formazione! Quella che trasmette prescrizioni, procedure, detta comportamenti probabilmente no. Quella abilitante, di ampio respiro, atta a fornire non schemi di comportamento predefiniti, ma mappe per orientarsi ed esplorare territori sempre mutevoli e cangianti, sì. Una formazione utile a far aumentare la sicurezza serve ad acquisire la capacità di porsi correttamente in situazioni di crescente incertezza, consapevoli delle proprie possibilità di scelta e delle connesse responsabilità che ciò comporta. La formazione deve far crescere complessivamente le persone, deve contribuire alla capacità di essere protagonisti in un società che cambia a ritmo esponenziale. La formazione quindi o è «umanistica», cioè pone al centro la persona e usa i contenuti per favorirne lo sviluppo, o non è .

Dipende dalle modalità con cui la si eroga. Ma ciascuno apprende a modo suo. Kolb,- ma non solo Kolb - lo ha spiegato con efficacia. Non basta conoscere e usare una sola metodologia. È necessario padroneggiare un mix di stimoli che permettano di raggiungere ciascuno dei partecipanti.

Ma soprattutto dipende da un prerequisito: l’elemento dirimente è costituito dalla coerenza organizzativa tra le enunciazioni di principio e le strategie dell’impresa. Essa deve confermare quotidianamente e costantemente il proprio interesse al «buon» lavoro e dimostrarlo con scelte concrete.

Un modo per farlo consiste nel mettere a disposizione dei lavoratori (ma proprio di tutti, anche di quelli che operano in appalto in modo da evitare segnali contraddittori) degli strumenti interattivi di diffusione attraverso i quali far pervenire ai lavoratori informazioni sempre «fresche», utilizzabili quando serve e dove serve. È opportuno che essi siano bidirezionali (up down, bottom up) in modo da permettere ai lavoratori stessi di contribuire al miglioramento della sicurezza aziendale e di inviare a loro volta segnalazioni e contributi. L’applicazione concreta di quanto appreso nelle sessioni formative rafforza l’efficacia della formazione e valida sul campo quanto appreso in aula.

Quindi strumenti quali Help’s Navigator www.helpsnavigator.com servono non solo a gestire correttamente la sicurezza, a trasmettere informazioni, a capitalizzare i momenti di formazione pregressa, ma indirettamente a renderla più efficace. E adottarli conferma più di ogni dichiarazione teorica l’interesse dell’impresa per la Sicurezza».

Chi è Renata Borgato?

Formatrice e consulente aziendale, progetta ed eroga percorsi formativi che utilizzano metodologie attive di tipo innovativo (open space technology, giochi didattici, teatro d’impresa). Usa le competenze sociali e cognitivo relazionali come leva per migliorare il livello di sicurezza nei luoghi di lavoro.