19 aprile 2024
Aggiornato 02:00
smart road

Auto senza pilota: i test si potranno fare anche sulle strade italiane

Al via al decreto Smart Road il quale prevede che anche le nostre strade italiane possano essere usate per effettuare sperimentazioni per le auto a guida autonoma

Auto senza pilota: i test si potranno fare anche sulle strade italiane
Auto senza pilota: i test si potranno fare anche sulle strade italiane Foto: Shutterstock

ROMA - Anche le nostre strade italiane potranno fare da test per la sperimentazione dei veicoli a guida autonoma. A decretarlo è stato oggi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, attraverso un decreto ministeriale previsto dalla Legge di Bilancio  che autorizza la sperimentazione delle soluzioni tecnologiche per adeguare la rete infrastrutturale italiana ai nuovi servizi smart e per i veicoli automatici.

 

Il decreto Smart Road
Il decreto Smart Road mira a realizzare un miglioramento della rete stradale nazionale attraverso una sua graduale trasformazione digitale, con l’obiettivo di renderla idonea a dialogare con i veicoli connessi di nuova generazione, anche nell’ottica di rendere possibile l’utilizzo dei più avanzati livelli di assistenza automatica alla guida, nonché per migliorare e snellire il traffico e ridurre l’incidentalità stradale. Previsti, dunque, gli interventi necessari per la comunicazione dei dati ad elevato bit-rate (es.: fibra), la copertura di tutta l’infrastruttura stradale con servizi di connessione di routing verso la rete di comunicazione dati, la presenza di un sistema di hot-spot Wifi per la connettività dei device dei cittadini, dislocati almeno in tutte le aree di servizio e di parcheggio, un sistema per rilevare il traffico e le condizioni meteo e fornire previsioni a medio-breve termine e una stima/previsione per i periodi di tempo successivi. Sulla base dei dati raccolti, poi, il sistema offrirà contenuti per servizi avanzati di informazione sul viaggio agli utenti, permettendo eventuali azioni di re-routing.

Dal 2025
Gli interventi saranno realizzati in un primo tempo (entro il 2025) sulle infrastrutture appartenenti alla rete TEN-T (Trans European Network – Transport) e, comunque, su tutta la rete autostradale. Successivamente (entro il 2030) saranno attivati ulteriori servizi di deviazione dei flussi, in caso di incidenti/ostruzioni gravi; di intervento sulle velocità medie, per evitare o risolvere congestioni; di suggerimento di traiettorie e corsie; di gestione dinamica degli accessi, nonché di gestione dei parcheggi e del rifornimento (con particolare riferimento alla ricarica elettrica). Progressivamente, i servizi saranno estesi a tutta la rete dello SNIT (Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti), così come è stata ridisegnata dall’allegato al Def 2017 «Connettere l’Italia».

Strade italiane tester per la guida autonoma
Nello stesso decreto è stata prevista la possibilità per il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di autorizzare la sperimentazione su strada di veicoli a guida automatica. In particolare, sono stati individuati i soggetti che possono chiedere l’autorizzazione (costruttore del veicolo equipaggiato con le tecnologie di guida automatica, nonché istituti universitari e enti pubblici e privati di ricerca), l’istruttoria che deve essere compiuta, le modalità con cui l’autorizzazione viene rilasciata ed i controlli cui è soggetta l’attività di sperimentazione, con lo scopo di assicurare che la sperimentazione venga realizzata in condizioni di assoluta sicurezza.