Lisbona sfida Station F con il suo Hub per startup da 100mila mq
Con il sostegno di Startup Lisboa, il Municipio di Lisbona ha sviluppato il progetto per la costruzione di un hub di 100mila metri quadrati che sorgerà nel quartiere Beato
LISBONA - Oggi la competizione tra le nazioni si gioca soprattutto sul piano digitale, sulle scaleup, sul mercato dei capitali che circolano all’interno di un Paese e, soprattutto nell’ultimo periodo, sugli hub di avvio per startup. Strutture più o meno grandi che ospitano realtà ancora nascenti e da forgiare. E cosa c’è di meglio per un Paese, che costruire in casa la culla del proprio sistema economico? Ne è un esempio Parigi che, con la recente apertura di Station F, si è messa a tutti gli effetti in lista per aggiudicarsi la poltrona di Nazione più innovativa e tech d’Europa. Oggi, però, potrebbe avere una valida rivale, Lisbona.
Un hub da 100mila metri quadrati
Non sorprende, del resto. L’evento tech Web Summit, ha attirato a Lisbona, lo scorso anno, oltre 53mila persone, mentre imprenditori e investitori hanno cominciato a vedere la città come una valida alternativa alla altrettanto economica Berlino. Con il sostegno di Startup Lisboa, il Municipio di Lisbona ha sviluppato, così, il progetto per la costruzione di un hub di 100mila metri quadrati che sorgerà nel quartiere Beato, famoso per il suo patrimonio industriale e già sede di una grande comunità creativa, oltre a essere la scena della birra artigianale. Chiamato Hub Creativo di Beato, supererà di gran lunga, a livello di spazio, Station F (34mila mq). Hub Creativo di Beato prevede di avere 35mila mq pianificati per la sua prima fase e quasi il doppio nella seconda fase. Al completamento, sarà di circa 100mila mq.
Riqualificazione urbana
L’hub sorgerà all’interno di ben 20 complessi che prima ospitavano gli stabilimenti di produzione alimentare che servivano le operazioni militari e governative di Lisbona, affittati dallo stesso Comune per 50 anni al costo di 7 milioni di euro. Dopo la dittatura di Salazar, la città ha mantenuto bene questo sito all’interno del patrimonio industriale, anche se non l’ha reso operativo per decenni. L’idea di costruire un hub per l’avvio di startup, si presenta quindi anche come una decisione importante di riqualificazione degli spazi urbani. Ad occuparsi in buona parte del progetto sarà Factory insieme ad altri partner (Mercedes sarebbe tra i pretendenti). Per il sindaco di Lisbona, Fernando Medina, si tratta di «uno dei più ambiziosi sforzi della città dopo Expo ’98».
Uffici e caffè
In questa prima fase, che terminerà entro il 2018, saranno creati uffici per un massimo di 500 lavoratori tecnici. In più l’edificio ospiterà diversi spazi per eventi, terrazza sul tetto, palestra, ristornati e caffè. I lavori saranno svolti dall’architetto Julian Breinersdorfer che già ha collaborato con Factory per la creazione di due campus a Berlino.
Le ragioni
A rendere così attrattiva Lisbona sono stati diversi aspetti. In primo luogo il costo della vita, molto più economico rispetto a molti altri paesi europei. Il sistema educativo portoghese, eccezionale, che partorisce ogni anno giovani talenti preparati, dagli UX designer agli sviluppatori. Negli ultimi anni, inoltre, il Portogallo e Lisbona in particolare hanno semplificato il processo di costruzione di un business, incentivando le persone a lanciare la propria impresa. Bastano davvero poche ore per costituire una società.
- 10/12/2021 Alfredo Altavilla e Boris Collardi investono in Roboze, startup italiana della stampa 3D
- 23/06/2020 OGR Torino e Microsoft lanciano la Tech Revolution Factory
- 08/05/2020 Eugene Kaspersky lancia un acceleratore per startup che operano nel settore del turismo
- 11/03/2020 Un concorso per progetti digitali innovativi rivolti al mondo delle risorse umane