14 febbraio 2025
Aggiornato 17:00
Arte

Musei e digitale, la classifica di quelli che usa meglio i social network

Il software di intelligenza artificiale realizzato da Travel Appeal misura sia la percezione che i visitatori hanno della struttura museale, sia il modo in cui il museo comunica la propria immagine sul web. In testa il Museo Nazionale Archelogico di Taranto

Parco archeologico di Paestum
Parco archeologico di Paestum Foto: ANSA

ROMA - L’arte ha estremamente bisogno di digitale. In un’epoca caratterizzata dallo sviluppo delle tecnologie e dai social network, un settore - se vogliamo - così tradizionale rischia di rimanere al palo se non viene contaminato dall’innovazione. E di fatto, il digitale, ha permesso ai musei italiani di raggiungere dei risultati da record, lo scorso anno (2016). Stiamo parlando di 44,5 milioni di visitatori e 172 milioni di euro di incassi. Da una parte le domeniche gratuite che hanno visto incrementare l’ingresso, dall’altra l’utilizzo, da parte dei musei, dei social network, cresciuto vertiginosamente. Secondo il report stilato da Travel Appeal, la startup ingaggiata dal Ministero dei Beni Culturali (Mibact) per aiutare i musei a monitorare e gestire al meglio la reputazione online, i contenuti pubblicati nei social network direttamente dai responsabili dei musei sono cresciuti del 156,5% nel 2016.

L’utilizzo dei social network
Il software di intelligenza artificiale realizzato da Travel Appeal misura sia la percezione che i visitatori hanno della struttura museale, sia il modo in cui il museo comunica la propria immagine sul web. A incidere maggiormente sull’esperienza dei visitatori sono tutti gli elementi connessi alla percezione degli spazi: il 59% delle opinioni riguarda le opere (89% sentiment positivo), giardini (88%), parchi (89%), collezioni (96%), quadri e dipinti (89%), Sculture (95%).

Le criticità
Le criticità, però, sono dietro l’angolo e il report scatta la fotografia di un settore che deve ancora crescere molto per raggiungere gli standard di innovatività degli altri Paesi. Solo il 50% dei musei, per esempio, ha un sito web compatibile con i dispositivi mobile e si registrano ancora molte criticità legate alla SEO, all’usabilità e alla tecnologia usata per la realizzazione dei siti. Migliorare questi aspetti, però, può diventare più semplice se ci si affida a una startup come Travel Appeal, il cui algoritmo indica esattamente come agire per attrarre più visitatori, migliorando l’accoglienza del personale e incrementando la presenza sui social, ad esempio rispondendo maggiormente alle recensioni. Un aspetto decisamente importante dato che permette all’organizzazione del museo di instaurare una relazione più diretta con l’utenza.

I musei più amati
I dati raccolti da Travel Appeal, inoltre, hanno permesso di stilare una classifica dei musei più amati e che allo stesso tempo comunicano meglio sui social. Il Museo Nazionale Archelogico di Taranto, la Galleria Nazionale delle Marche e il Museo di Capodimonte sono i musei italiani più amati dai visitatori e che riescono allo stesso tempo a comunicare al meglio con i loro utenti. Seguono la Pinacoteca di Brera, il Museo Bodoniano di Parma, la Galleria Nazionale dell’Umbria, la Galleria Sabauda di Torino, il Parco archeologico di Paestum, la Galleria Estense di Modena e il Museo Archeologico di Paestum. La Galleria degli Uffizi invece è il museo più recensito, seguita dalla Galleria dell’Accademia di Firenze e da Galleria Borghese. Sotto, invece, la classifica dei musei che sono cresciuti di più nel 2016.