Kiwi Campus: «Il nostro è un food delivery, ma solo delle Università»
Kiwi Campus è una piattaforma che collega gli studenti per effettuare consegne di cibo su richiesta nei campus universitari. E' attualmente in fase di accelerazione presso StartupBootCamp FoodTech a Roma
ROMA - Una piattaforma di food delivery, verticalizzata però, esclusivamente ai campus universitari. Obiettivo? Ridurre i costi per gli studenti e proporre loro anche degli alimenti sani, oltre ai classici hamburger e pizza che solitamente vengono consumati durante il pranzo. E’ questo ciò che fa Kiwi Campus, startup colombiana attualmente accelerata a Roma presso StartupBootCamp FoodTech, la struttura verticalizzata alla crescita di startup del settore Food.
Cosa fa Kiwi Campus
Kiwi Campus è una piattaforma che collega gli studenti per effettuare consegne di cibo su richiesta nei campus universitari. «Siamo partiti a febbraio, sostenuti da Startup Chile e abbiamo lanciato il nostro servizio in 3 paesi (Colombia, Cile e Stati Uniti) raggiungendo 7 università e una media di 700 ordini al giorno - ci dice Sergio Pachòn, uno dei fondatori della startup -. Gli studenti possono ordinare il menù dall’app, scegliendo tra quelli proposti dai nostri ristoranti alleati o semplicemente scrivendo quello che vogliono, e un altro studente (il Kiwer) andrà a comprare per loro. Il tutto in 25 minuti». Una sorta di collegamento di favori.
Più tempo e soldi extra
La piattaforma quindi assolve a due esigenze: da una parte permette agli studenti di avere più tempo a disposizione per studiare, dall’altra consente a chi vuole farsi dei solidini extra di poterlo fare anche durante il periodo scolastico. «L’attuale offerta di food delivery non funziona benissimo perchè i servizi sono costosi e il cibo non è sempre sanissimo - ci dice ancora Sergio -. Inoltre molti studenti sentono la necessità di far parte di una comunità, proprio come quella di Kiwi».
Fare l’imprenditore è la miglior esperienza
Una strada tutta in salita quella di Kiwi Campus, ma che avrà la possibilità di ampliarsi anche grazie all’accelerazione di StartupBootCamp. L’obiettivo è quello di espandersi anche in Europa e quale Paese migliore dell’Italia per iniziare? «Sono un ingegnere industriale - conclude Sergio - . Lavoravo in una grande azienda nel settore della logistica e, ammetto, non sapevo nulla di FoodTech o della cultura imprenditoriale. Ma oggi sono felice. Costruire una startup ci ha permesso di creare qualcosa di importante anche senza fondi iniziali. Ora sogniamo in grande: fare l’imprenditore è la cosa migliore che mi sia mai capitata nella mia vita. Abbiamo ancora paura di fallire, ma è questo che ci dà la forza per continuare a lavorare».
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