24 aprile 2024
Aggiornato 12:00
innovazione

WoopFood, il crowdfunding per gli amanti del cibo Made in Italy

Questa piattaforma di crowdfunding mira a dare spazio a quei piccoli produttori agricoli che abbiano un progetto e ne vogliano fare una vera e propria campagna. Ma non solo: l'idea è creare una community di veri amanti del Made in Italy

MILANO - Se da una parte il cibo Made in Italy resta uno dei cardini della nostra economia e non soffre affatto della crisi globale, dall’altra i piccoli imprenditori - i veri fautori della qualità italiana - rischiano di essere schiacciati dal mercato globale, dalle economie di scala che richiedono grandi quantità di prodotti molto spesso a discapito della qualità. Eppure, in un’Italia che arranca di fronte all’innovazione, il Made in Italy resta un settore su cui puntare e molto. Una sfida che hanno deciso di raccogliere Alessandro Corti e Andrea Sartorio, milanesi, lanciando WoopFood, piattaforma di finanziamento collettivo (crowdfunding) specializzata proprio in progetti alimentari e agricoli italiani.

La piattaforma di crowdfunding del cibo Made in Italy
«Abbiamo vissuto entrambi all’estero - ci raccontano Alessandro e Andrea -. E la vera difficoltà era proprio quella di trovare prodotti italiani di alta qualità che fossero tracciabili e che uno non dovesse spendere un capitale per procurarseli». E così, dopo aver vagliato il mercato, l’idea di mettere in piedi una piattaforma di crowdfunding per quei piccoli imprenditori agricoli che abbiano da proporre prodotti di alta qualità e soluzioni innovative. WoopFood, però, non vuole essere solo ed esclusivamente una piattaforma di finanziamento: l’obiettivo è quello di creare una vera e propria community di piccole imprese, di sostenitori effettivamente interessati all’alimentare Made in Italy e di consumatori. «Il crowdfunding non è una moda - continuano Alessandro e Andrea -. I progetti, per essere sostenibili, devono avere una strategia precisa. Il produttore deve sapere il target al quale vuole rivolgersi, le azioni di marketing e comunicazione social che deve intraprendere. Nel caso in cui disponga solo di un progetto a cui manca una strategia, siamo noi a consigliargli come procedere nel suo percorso». E Andrea e Alessandro e il suo team ci credono. Sì, perché gli imprenditori agricoli di oggi, sostengono, sono pronti al cambiamento: il 30% di loro ha una laurea, cura un sito aziendale e presta particolare attenzione alla qualità e alla sostenibilità dei suoi prodotti. «Quello agricolo è un modo che si digitalizzerà piano piano - spiegano Alessandro e Andrea - ma i giovani agricoltori sanno già che dovranno investire nella comunicazione e nel marketing dei loro prodotti. E questo è già un enorme passo in avanti».

Prodotti di qualità, sostenibili e soluzioni innovative
WoopFood, quindi, rende possibile la costruzione di vere e proprie campagne di crowdfunding, mettendo talvolta a disposizione anche il proprio capitale umano. I progetti, tuttavia, dovranno essere direttamente correlati con prodotti IGP, DOP, DOC e BIO, con metodi e tecniche di agricoltura sostenibile e tradizionale, cibi regionali e rischio scomparsa, prodotti per diete di nicchia che vadano eventualmente a risolvere intolleranze o allergie. Ma anche sistemi più tecnologici volti magari al risparmio energetico piuttosto che al consumo dell’acqua. Da una parte i produttori creano nuova domanda diminuendo il rischio d’investimento e le loro campagne di crowdfunding si trasformeranno in produzioni reale, generando, appunto, domanda prima dell’arrivo sul mercato: «E’ questa la vera innovazione che sta dietro al crowdfunding - affermano Andrea e Alessandro -. La possibilità di avere dei pre-ordini prima della produzione medesima», cosa che a livello agricolo e alimentare costituisce un’innovazione davvero molto importante e riduce il rischio.

Una comunità connessa di appassionati di Made in Italy
«La nostra visione è creare una comunità interattiva fatta di reali appassionati di qualità italiana - ci dicono ancora i founder -. Dove cliente e produttore possono interagire e conoscersi, condividendo foto, video e feedback. E, non ultimo, dare la possibilità a tutti i giovani imprenditori agricoli di allargare le proprie cerchie, proporre il proprio prodotto in modo innovativo e con una riduzione del rischio d’investimento». Di fatto l’85% delle aziende agricole italiane sono piccole micro-imprese e quelle giovani sono circa 50mila, dove 1/3 degli agricoltori italiani è costituto da donne. E’ questo il futuro della nostra terra, aiutiamolo. Alessandro, Andrea e il suo team sono, tra le altre cose, anche alla ricerca di nuove partnership e nuovi developers: fatevi avanti.