26 aprile 2024
Aggiornato 07:00
devastato dall'isis a ottobre

La stampa 3D Made in Italy per ricostruire l'arco di Palmira

La'rco di Palmira potrà essere ricostriuto da due aziende toscane che ne stanno già realizzando il prototipo in scala con la stampa 3D

L'arco di Palmira prima di essere distrutto
L'arco di Palmira prima di essere distrutto Foto: Shutterstock

CARRARA - La recente riconquista dell’antica città di Palmira, danneggiata nel corso del conflitto siriano, sta richiamando l’interesse e la responsabilità dei ricercatori affinché si possano recuperare siti distrutti o compromessi in contesti di guerra. Lo sviluppo delle nuove tecnologie, di fatto, potrebbe facilitare la ricostruzione dell’antica città siriana devastata dall’Isis. Ed è qui che entra in gioco niente meno che l’Italia, con una tecnologia messa a punto da due società toscane. Sì perché il futuro arco di trionfo di Palmira, costruito quasi 2mila anni fa e polverizzato dagli jihadisti, sarà Made in Italy e realizzato con la stampa 3D.

L’arco di Palmirà sarà ricostruito con la stampa 3D
Si tratta della TorArt, azienda di Carrara specializzata in scultura e fondata da Giacomo Massari con Filippo Tincolini e di D-Shape, società fondata da Enrico Dini a Cascine (Pisa). Queste due aziende stanno, infatti, lavorando alla realizzazione con stampa 3D dell’arco di Palmira, la cui ricostruzione in scala sarà presentata a Londra a Trafalgare Square il 19 aprile. La tecnica utilizzata per ricostruire l’arco di Palmira è, appunto, la stampa 3D, sfruttata da D-Shape per legare sabbia e roccia, stampando blocchi di marmo grezzo e pietra arenaria. Se per la rappresentazione in scala sono utilizzati materiali provenienti dalle Alpi e da Carrara, una volta che gli esperti italiani si saranno recati in Siria, useranno, invece, dei materiali locali. TorArt interverrà in un secondo momento, quando si renderà necessario lavorare e definire la sabbia stampata, per ottenere il monumento. Entrando nel dettaglio l’arco di trionfo di Palmira sarà alto 15 metri e peserà 11 tonnellate. Per costruirlo saranno necessari circa 70 metri cubi di sabbia, per un valore di 100mila euro, mentre ciascun robot utilizzato per la rifinitura ha un costo che sfiora di 300mila euro.

I rilievi scientifici per la ricostruzione di Palmira
Le due aziende toscane non solo le uniche che interverranno per la conservazione e la valorizzazione dell’antica città siriana. Tra questi, l’Istituto per i beni archeologici e monumentali (Ibam – Cnr) che già da tempo opera in contesti mediorientali (Turchia, Iraq e Siria) e fornirà un ‘supporto’ ai Caschi Blu per la cultura, la task force Unit4Heritage, istituita a seguito dell’accordo siglato tra il Governo italiano e l’Unesco per la salvaguardia del patrimonio dell’antica città siriana. Nell’ultimo decennio i Paesi del Vicino Oriente sono stati oggetto di indagine da parte di archeologi, topografi e informatici dell’Ibam nell’ambito di missioni archeologiche internazionali. Le attività di ricerca si sono focalizzate sul recupero, lo studio e l’interpretazione di un ricco dataset di dati telerilevati da piattaforma aerea e satellitare, che comprendono le fotografie aeree scattate negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso dai «pionieri» dell’archeologia aerea Antoine Poidebard e Marc Aurel Stein (recuperate presso archivi storici), le fotografie cosmiche scattate dai satelliti spia USA negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso (recuperate dagli archivi NASA) e, infine, le immagini satellitari ottiche ad alta risoluzione acquisite dai recenti satelliti per uso civile (in particolare Ikonos-2, QuickBird-2, GeoEye- 1, WorldView-2, WorldView-3). Il risultato di queste ricerche, abbinato alle competenze nel rilievo 3D da laser scanner e nel telerilevamento da drone permetterà di realizzare la necessaria base documentaria per le attività di restauro e per proporre così uno studio ricostruttivo 3D dei monumenti utile a ricomporre l'aspetto originario della città. «La quasi ventennale esperienza maturata dall’Ibam Cnr - dichiara Daniele Malfitana, direttore dell'Istituto - nel campo delle ricerche multidisciplinari applicate al patrimonio culturale soggetto a rischi, potrà così essere messa a disposizione della comunità scientifica internazionale».