18 agosto 2025
Aggiornato 03:00
«Niente alibi, qui le idee diventano concrete»

Nexto, a Torino il primo «pensatoio» digitale per fare impresa

Spesso le idee rimangono appese al chiodo a causa della mancanza di fondi e di opportunità. Non per quelli di Nexto che, partendo dal piano strategico metropolitano, vogliono dimostrare che tutte le idee possono concretizzarsi e vivere

TORINO - «Tante idee, ma pochi fatti concreti. Il vero problema dell’innovazione sono gli alibi e noi cerchiamo di non averne». Per Davide Canavesio, fondatore di Nexto, non ci sono dubbi: i progetti devono essere coadiuvati dalle opportunità che, spesso, tendono a essere il tassello mancante di quella che potrebbe essere una risorsa futura. Pochi fondi (a volte le istituzioni ci mettono lo zampino), poche opportunità di crescita, pochi spazi. E così, quella che poteva essere un’idea geniale, finisce per rimanere appesa al chiodo. Ma non per quelli di Nexto che, a lasciare le idee nel cassetto, non ci pensano proprio. «Nexto può essere definito un pensatoio, un luogo per pensieri di lungo respiro, per ridisegnare il futuro della città, ritrovando lo spirito generativo che trent’anni fa permise di convertire Torino da ‘one-company town’ a ‘città della cultura’- ci racconta Davide Canavesio -. Dalle basi gettate nel turismo ora intende passare al lavoro, alla politica industriale, all’innovazione, al benessere collettivo, alla formazione e all’avanguardia creativa». Ma attenzione, non si tratta di un’iniziativa politica, e Davide ci tiene a precisarlo. Anche se le elezioni amministrative a Torino sono imminenti, Nexto vuole vivere a lungo.

Cos’è Nexto
Una parte di Torino è consapevole della necessità di un impegno collettivo su pensieri di lungo periodo, strategie di sviluppo, politiche sociali inclusive. Sulla base di questa consapevolezza, un gruppo di giovani e adulti si è ritrovato in uno «spazio» in grado di aggregare le forze e le competenze necessarie alla creazione di opportunità. Questo «spazio» si chiama Nexto e sta mettendo in rete persone di diversa estrazione, con differenti saperi e conoscenze, tutte convergenti sull’importanza del ricambio generazionale e dell’apporto di nuove competenze. Nexto si è presentato alla città il 5 febbraio e come prima azione prende in mano l’indicazione del piano strategico metropolitano di abilitare il sistema economico sociale e la sviluppa in azioni concrete. Le prime iniziative riguardano il bilinguismo del territorio, il wifi free cittadino e una visione generativa del welfare. «Siamo un team di professionisti - continua Davide - abbiamo lavorato per circa un anno per creare una struttura che possa stare in piedi il più a lungo possibile. Torino è una città che tende a eludere gli input di cambiamento. Ci sono decine di progetti rimasti sulla carta che potrebbero consentire alla città di innovarsi alla pari delle altre metropoli europee, ma questo non avviene. Noi vogliamo contribuire a un cambio generazionale, farci promotrici dei progetti che nascono in questa città e far capire ai cittadini che si possono realizzare concretamente». Per Nexto la parola «Innovazione» è un mantra sì da seguire, ma che deve essere accompagnato dalla concretezza. Per rendere l’idea reale il team si è composto di ingegneri, designer, programmatori, imprenditori, persone che sono state «disposte a metterci la faccia, il che non è una cosa da poco, soprattutto in una città come Torino».

Il Torino Wi-Fi Free
Uno dei progetti che Nexto intende perseguire in prima linea è il wi-fi free, già previsto dal piano strategico e «Torino ha tutte le carte in regola per diventare un ecosistema digitale completamente libero». Specie negli ultimi anni si è consolidata l’affermazione che l’accesso alla Rete sia in qualche modo sinonimo di sviluppo, di intelligenza e di informazione. Essere connessi alla Rete rappresenta un modo per rimanere costantemente informati non soltanto di ciò che accade nel mondo, ma altresì e - soprattutto - in merito alle proprie esigenze personali. Lo ribadisce anche la Dichiarazione dei Diritti in Internet, dove l’accesso libero alla Rete è sinonimo di sviluppo economico e sociale. «Lavoriamo per rendere concreto il programma previsto dal piano strategico provando ad aggregare le realtà che già esistono sul territorio - ci racconta Fabio Malagnino di Nexto - . Il nostro obiettivo è quello di dimostrare che anche con poche risorse è possibile rendere la città di Torino completamente wi-fi free. Dovremmo poter presentare il nostro ‘piano’ già in primavera». Insomma, in barba ai progetti che rimangono sulla carta, i ragazzi di Nexto si tirano su le maniche: le idee si possono realizzare concretamente. Niente paletti, niente alibi: con il team giusto e con l’impegno, anche i progetti fermi da anni possono prendere vita e non è un’utopia. In più c’è il progetto Torino Bilingue, un’iniziativa di diffusione culturale anche al fine di migliorare le opportunità professionali in una città che sta sempre più assumendo i connotati di capitale turistica. E poi il «Nuovo Welfare» per superare la logica dell’assistenzialismo, coltivare i talenti in un’ottica tesa all’innovazione sociale, culturale e creativa. Le porte sono aperte, basta crederci.