26 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Cambiamenti climatici

Antartide, via al confronto tra le foto aeree del 1940-50 e quelle satellitari

Utile per capire evoluzione ghiacciai penisola antartica. Una sfida difficile poiché neve e ghiaccio coprono le caratteristiche del terreno che altrimenti potrebbero funzionare da punti di riferimento.

LONDRA - Un gruppo di scienziati britannici sta confrontando le immagini di foto aeree scattate negli anni Quaranta e Cinquanta con i dati acquisiti più di recente dai satelliti per studiare i cambiamenti che si sono verificati negli oltre 400 ghiacciai della regione antartica.

Le informazioni antiche e moderne devono essere paragonate con estrema attenzione per mostrare le differenze in modo affidabile. Una sfida difficile poiché neve e ghiaccio coprono le caratteristiche del terreno che altrimenti potrebbero funzionare da punti di riferimento.

Ma i ricercatori del British Antarctic Survey (BAS), della Newcastle University e della University of Gloucestershire credono di aver trovato la soluzione: «Vogliamo usare queste immagini per capire le variazione di volume e di massa dei ghiacciai nel tempo», ha spiegato alla Bbc Lucy Clarke dell'Università di Gloucestershire. «Ci sono decine di migliaia di queste immagini storiche, di proprietà della British Antarctic Survey e della US Geological Survey. Sono state a lungo in giro, ma è solo ora che abbiamo avuto la possibilità di estrarre i dati 3D.»

La Penisola Antartica - l'estensione settentrionale del Continente Bianco che si estende verso il Sud America - ha subito in modo drammatico l'innalzamento delle temperature negli ultimi decenni. Molti dei suoi ghiacciai si sono ritirati e le lingue di ghiaccio che si allungavano sugli oceani si sono disintegrate. Ma riuscire a calcolare la variazione del volume e della massa dei ghiacciai è un'operazione complicata.

I satelliti vengono utilizzati per monitorare la tendenza e la variazione attuale, ma le loro immagini risalgono solo all'ultimo periodo. L'archivio di foto aeree, invece, risale al 1940 e rappresenta un resoconto straordinario del periodo pioneristico dell'esplorazione polare.

Gli uomini che si sono avventurati con i loro velivoli per catturare le immagini della penisola antartica hanno corso rischi enormi, senza avvalersi del supporto di cui godono le moderne spedizioni: «Non avevano idea di dove stavano volando poiché nessuno lo aveva mai fatto prima», ha spiegato Clarke. Pauline Miller dell'Università di Newcastle ha aggiunto: «Negli anni Quaranta volavano solo per vedere cosa c'era ma a partire dal 1950 la ricerca è stata molto più sistematica, con lo scopo di realizzare un mappatura topografica».

L'approccio del team è quello di studiare un gran numero di ghiacciai sparsi in tutta la penisola per cercare di capire la tendenza dei cambiamenti che si sono verificati nel tempo, ma anche di estrarre profili più dettagliati su un piccolo numero di singoli ghiacciai. «Abbiamo bisogno di capire quello che è successo nel passato, risalendo anche a molti decenni fa, per avere le basi su cui ancorare i modelli attuali e, così facendo, ridurre le loro imprecisioni».