28 agosto 2025
Aggiornato 15:00
Scienzato tra i più apprezzati nel panorama internazionale

Morto Tullio Regge, genio della fisica

Nato a Borgo D'Ale in provincia di Vercelli, 83 anni fa, era malato da tempo di sclerosi e di recente aveva subito un peggioramento per effetto di una polmonite. Per anni ha vissuto negli Stati Uniti dove era giunto, prima a Rochester e poi a Princeton poco dopo la morte di Einsten.

TORINO - E' morto giovedì sera, all'ospedale San Luigi di Orbassano, a Torino, il fisico Tullio Regge, scienziato tra i più apprezzati nel panorama internazionale. Nato a Borgo D'Ale in provincia di Vercelli, 83 anni fa, era malato da tempo di sclerosi e di recente aveva subito un peggioramento per effetto di una polmonite. Per anni ha vissuto negli Stati Uniti dove era giunto, prima a Rochester e poi a Princeton poco dopo la morte di Einsten.
A Torino aveva insegnato all'Università e al Politecnico. Fu anche europarlamentare come indipendente del Pci nella legislatura 1989-1994. Divulgatore brillante, autore di best seller come «Infinito», e commentatore scientifico sulle colonne dei quotidiani torinesi, studiò i processi di urto di particelle ad alte energie, nei quali sviluppò il concetto di momento angolare complesso e di poli (i cosiddetti poli di Regge) della matrice d'urto, usati poi nella fisica delle alte energie.

Fassino: Capace di un infinito cercare - Nei primi anni Sessanta definì quello che è noto come calcolo di Regge, allo scopo di semplificare lo studio della relatività generale. «Con Tullio Regge scompare uno dei più grandi scienziati del nostro tempo: sapeva unire il genio, che a pochi è dato in sorte, con la capacità di parlare, di farsi capire e di aprire alla comprensione tutti i più grandi misteri della fisica», ha commentato il sindaco di Torino Piero Fassino. «Ma soprattutto aveva il dono dello sguardo scientifico che supera i confini del tempo presente, capace di un infinito cercare. Ai familiari - ha concluso il sindaco - giunga il cordoglio mio personale e della Città di Torino».

Università Torino: Modello di libertà di pensiero - «La scomparsa di Tullio Regge rappresenta la perdita di uno dei più geniali fisici e uno dei più grandi divulgatori scientifici di fama internazionale». Lo dichiara il rettore dell'Università di torino Gianmaria Ajani dopo la scomparsa dello scienziato 83enne. «La sua figura resterà sempre un modello di innovazione e di stimolo per noi tutti e per le prossime generazioni - prosegue Ajani - , non solo per i risultati raggiunti in ambito scientifico, ma per la grande libertà di pensiero, la capacità e il desiderio di conoscenza che muove il mondo verso il futuro». L'Ateneo ricorda che la sua carriera scientifica e umana ha vissuto una fondamentale tappa come fisico teorico all'Università di Torino, dove ha conseguito la laurea e dove nei primi anni Sessanta ha ottenuto la cattedra di fisica teoretica.

Rettore Politcecnico: Tra i più grandi pensatori di sempre - «Se ne è andato uno dei più grandi scienziati e pensatori italiani di tutti i tempi». Lo dichiara Marco Gilli, rettore del Politecnico di Torino esprimendo a titolo personale e a nome di tutto l'Ateneo profondo cordoglio per la scomparsa dello scienziato che aveva insegnato Teoria Quantistica della Materia al Politecnico di Torino, diventando poi professore Emerito dell'Ateneo.
«Ha creato strumenti fisico-matematici straordinari - prosegue Gilli - che hanno permesso una comprensione più profonda di fenomeni fondamentali, a partire dalla relatività e dalla fisica delle particelle fino alla meccanica quantistica e alla fisica statistica. La figura di Tullio Regge come divulgatore, poi, ha contribuito ad avvicinare la società alla scienza: ha spiegato a tutti come l'indipendenza del pensiero, l'apertura all'innovazione senza preconcetti e la capacità critica siano aspetti fondamentali trasversali a tutta la cultura».
«Il suo arrivo al Politecnico di Torino all'inizio degli anni '90 - conclude il rettore - è stato un grandissimo privilegio per il nostro Ateneo: la sua figura è stata di grande stimolo e insegnamento per tutti, in particolare per le nostre giovani generazioni di scienziati e di fisici. La sua curiosità infinita e il suo entusiasmo per la ricerca e la tecnologia rimangono messaggi indelebili».