29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Internet

Twitter entra nel mondo delle «native ad»

Acquistando Namo Media, una startup che produce contenuti per «pubblicità native» con particolare attenzione al settore mobile. Il gruppo californiano che ha annunciato sul suo sito l'accordo non ha rivelato i dettagli, anche se fonti citate dal sito TechCrunch parlano di 50 milioni di dollari.

NEW YORK - Anche Twitter entra nel mondo delle native ad, pubblicità in forma di articolo pagate direttamente dall'inserzionista. E lo fa acquistando Namo Media, una startup che produce contenuti per "pubblicità native" con particolare attenzione al settore mobile. Il gruppo californiano che ha annunciato sul suo sito l'accordo non ha rivelato i dettagli, anche se fonti citate dal sito TechCrunch parlano di 50 milioni di dollari.

Adesso Namo Media entrerà a far parte di MoPub, la piattaforma di pubblicità mobile comprata dal colosso di microblogging l'anno scorso. Tutte le otto persone che lavorano per la startup dovrebbero essere assorbite da Twitter. L'idea del gruppo di San Francisco è quella di aumentare i suoi ricavi da pubblicità sia nelle versioni per pc che per mobile. «Da quando abbiamo acquistato MoPub lo scorso ottobre, abbiamo lavorato per portare le native ad agli editori di app mobile per creare un esperienza meno invadente per gli utenti», ha scritto sul blog del gruppo il direttore della divisone pubblicitaria di Twitter, Kevin Weil.

«Crediamo fortemente che tutti gli sviluppatori di app, dai più grandi ai più piccoli, debbano avere la possibilità ricavare dei soldi senza sacrificare l'esperienza degli utenti», ha concluso Weil. Namo nel tempo ha creato un business sulle native ad per diversi editori di app mobile: questo rappresenta un ulteriore segno che Twitter voglia agire anche al di fuori del proprio giardino, sviluppando servizi non solo per la sua piattaforma ma anche per gli sviluppatori.