28 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Astronomia | L'uomo sulla luna

Addio a Neil Armstrong, simbolo del progresso tecnologico

«Non abbiamo deciso di andare sulla Luna perché è facile, ma perché è difficile»: le parole di John F. Kennedy riassumono perfettamente il senso del Progetto Apollo, che appena otto anni dopo, il 20 luglio del 1969 poté dire «missione compiuta» con il «piccolo passo» di Neil Armstrong

NEW YORK - «Non abbiamo deciso di andare sulla Luna perché è facile, ma perché è difficile»: le parole di John F. Kennedy riassumono perfettamente il senso del Progetto Apollo, che appena otto anni dopo, il 20 luglio del 1969 poté dire «missione compiuta» con il «piccolo passo» di Neil Armstrong.
Un piccolo passo che trasformò Armstrong, scomparso ieri, nel simbolo del progresso tecnologico, una leggenda che l'ex pilota collaudatore - e unico civile fra gli astronauti del programma - interpretò in modo schivo e riservato - salvo quando si trattava di confutare i sostenitori della teoria secondo la quale il «piccolo passo» non sarebbe mai avvenuto.

L'EPICA DI «APOLLO» - Le impronte di Armstrong e «Buzz» Aldrin sulla Luna rimangono il simbolo e l'epitome dell'epica di «Apollo» e dell'intero programma spaziale dell'umanità, un capitolo a parte con le annesse note: Aldrin che insiste sul fatto che nelle tradizioni della Marina - di cui fa parte e sotto cui ricadono le formalità del programma spaziale - il comandante è l'ultimo a sbarcare, la Nasa che premerebbe invece su un «civile» quale è Armstrong e che infine decide che, visto che il portello del Lem si apre verso l'interno bloccando di fatto il passaggio ad Aldrin, il primo passo tocca per forza al comandante.
O ancora, «un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l'umanità» in cui l'articolo indeterminativo è quasi inaudibile, rischiando di trasformare una frase storica in un controsenso; o il «Buona fortuna Mr Gorsky» mormorato da Armstrong durante la missione, che la leggenda vuole riferita a un vicino di casa: l'allora bambino Neil avrebbe udito la signora Gorsky esclamare: «Sesso orale?? Solo quando il figlio dei vicini camminerà sulla Luna», una nota purtroppo smentita dalle registrazioni della Nasa.

IL TERZO UOMO - Tutto sotto gli occhi di Mike Collins, il primo dei «terzi uomini» delle missioni Apollo, in orbita in attesa del ritorno degli eroi: un compito doppiamente ingrato, visto che la cancellazione delle ultime missioni previste gli negò la soddisfazione dell'allunaggio; ma anche lui ha diritto all'immortalità (e per gli italiani in particolare: civis romanus, nato nella Capitale da padre funzionario di ambasciata).

IL RICORDO DI OBAMA - «La prossima volta che guarderete la Luna, strizzate un occhio a Neil»: ricordando la memoria dell'astronauta il presidente Barack Obama ha riassunto il significato simbolico della morte di Armstrong, un punto finale di un'epopea che nonostante i desideri dell'Amministrazione la scure del bilancio sembra aver condannato a un rinvio ine die; per il prossimo piccolo passo, magari su Marte, occorrerà attendere probabilmente ancora molto tempo.