6 maggio 2024
Aggiornato 04:31
Anniversario sbarco sulla luna

Armstrong: «Obama ora porti gli Stati Uniti su Marte»

Collins: «Forse ho sbagliato, mio preferito era il pianeta Rosso»

NEW YORK - A quarant'anni esatti dal «grande balzo» dell'umanità sulla Luna Neil Armstrong rilancia la sfida e chiede a Barack Obama di portare la Nasa sul pianeta Rosso. Negli ultimi giorni l'equipaggio dell'Apollo 11 è comparso in numerose celebrazioni dell'anniversario ma il primo uomo che abbia poggiato piede sulla Luna è sembrato preoccupato per la fine della corsa allo spazio americana e ha spiegato che ora è il momento di guardare avanti di nuovo.

«Il miglior modo di celebrare la nostra impresa è seguire le nostre orme e impegnarsi coraggiosamente in una nuova missione di esplorazione», ha detto Buzz Aldrin, che seguì Armstrong sulla Luna il 20 luglio del 1969 e che oggi incontrerà il presidente americano insieme a Michael Collins, il terzo membro della spedizione che non entrò nel Lem.

Gli astronauti americani sono apparsi ieri sera allo Smithsonian National Air and Space Museum di Washington dove per accaparrarsi i 485 posti in palio è stata istituita addirittura una lotteria. Anche Collins ha detto che la Luna non è più interessante «mentre marte sì» e che la corsa allo spazio è finita di fatto con la fine della Guerra Fredda. «A volte penso di essere finito nel posto sbagliato», ha detto Collins, «Marte è sempre stato il mio preferito da bambino come adesso». Una proposta accompagnata da un vero e proprio studio scientifico che Aldrin ha presentato con tanto di slide su come arrivare velocemente su Marte. «E' stato un grande onore passeggiare sulla Luna ma, come dice Armstrong, ci sono altri posti per andare avanti», ha aggiunto Aldrin.

I tre membri dell'Apollo 11 saranno oggi alla Casa Bianca per incontrare Obama, che aveva appena otto anni quando Armstrong scese in diretta televisiva sulla superficie lunare. L'incontro è fissato per le 14.00 ora di Washington, le 20 in Italia ma la visita durerà pochi minuti per lasciare spazio alle priorità politiche e al discorso sulla riforma sanitaria.

Nonostante le proposte dei pionieri dello spazio però la Nasa ha parzialmente accantonato il pianeta Rosso dal suo calendario e punta a tornare sulla Luna entro il 2018. Sempre che il programma della Nasa non venga prima drasticamente rivisto dalla nuova amministrazione che ha promesso di tagliare tutto il tagliabile per risparmiare sulla spesa pubblica.

A Marte attualmente sembrano invece più interessati i cinesi che da anni puntano a guidare la ricerca nel cosmo del 21simo secolo.