28 aprile 2024
Aggiornato 22:30
«Mission Family»

L'Agenzia spaziale europea rende le missioni più «familiari»

Nel tentativo di aumentare cooperazione ed efficienza, riducendo i costi

L'Agenzia spaziale europea (ESA) condivide e combina metodi operativi, strumentazioni e procedure nel tentativo di aumentare cooperazione ed efficienza, riducendo i costi. Il concetto «Mission Family» ha trovato applicazione in tutte le missioni destinate all'osservazione terrestre, così come nelle missioni incentrate sulla fisica di base e sull'astronomia, e nelle missioni solari e planetarie monitorate dal Centro europeo per le operazioni spaziali (ESOC), nello specifico dalla DCR (Dedicated Control Room).

Gli scienziati dell'ESA hanno affermato che la combinazione tra ingegneri spaziali e infrastruttura tecnica aumenta sensibilmente l'efficienza e le risorse. Un esempio chiaro è costituito dai flight-control team impiegati nelle due storiche missioni Envisat e European remote-sensing satellite (ERS)-2. In seguito al lancio del nuovo satellite ESA nell'ambito di Earth Explorer «Gravity field and steady-state Ocean Circulation Explorer» (GOCE), avvenuto a marzo, gli scienziati hanno ritenuto sensato sistemare anche i nuovi membri del team nella DCR combinata.

«Il lancio di GOCE ha offerto l'opportunità di migliorare ulteriormente ed ampliare l'integrazione tra i team impegnati nelle missioni di osservazione terrestre,» ha detto il dottor Manfred Warhau, direttore delle Mission Operations dell'ESA presso l'ESOC.

Fino ad oggi, il flight-control team, una volta avvenuto il lancio del satellite e terminate le fasi di lancio e quelle orbitali, doveva spostare le operazioni di routine dalla camera di controllo principale (situata presso la sede dell'ESOC) alla DCR, che presenta dimensioni inferiori.

Il dottor Pier Paolo Emanuelli, direttore ESA per la Earth Observations Operations Division presso l'ESOC, ha affermato che il progetto alla base della missione denominata «Family» offre ad ingegneri e ingegneri spaziali gli strumenti necessari per una formazione incrociata sui rispettivi satelliti. Il risultato finale - ha poi affermato - sono una maggiore soddisfazione professionale, un sostegno più forte tra colleghi e un maggiore know-how.

«Sì, siamo riusciti ad ottimizzare le nostre risorse umane e, grazie a una formazione comune, è possibile gestire al meglio il carico di lavoro complessivo,» ha spiegato il dott. Emanuelli. «Gli ingegneri sono più soddisfatti; potendo passare da una fase all'altra nelle singole missioni si moltiplicano le opportunità professionali interessanti,» ha aggiunto. «Con la crescita delle missioni di osservazione terrestre dell'ESA, la campagna di test (limitata nel tempo) impiegata per GOCE sarà utilizzata con maggiore frequenza. Non possiamo limitarci a lavorare di più, dobbiamo lavorare meglio e in modo più intelligente.»

Oltre al lancio di GOCE l'ESA ha programmato per l'anno in corso anche il lancio di Cryosat-2 e della missione «Soil Moisture and Ocean Salinity» (SMOS). Cryosat-2 monitorerà in modo estremamente accurato le variazioni di spessore delle calotte di ghiaccio polari e dei ghiacci marini, mentre SMOS sarà dedicato all'osservazione dell'umidità terrestre delle masse terrestri e della salinità oceanica.

Nel periodo compreso tra il 2010 e il 2013 ESA ha in programma di lanciare Swarm, una missione dedicata all'osservazione del campo geomagnetico e del suo sviluppo nel tempo, Atmospheric Dynamics Mission (ADM)-Aeolus, una missione atta a migliorare la conoscenza delle dinamiche atmosferiche e dei processi climatici in modo da migliorare la qualità delle previsioni meteorologiche, e EarthCARE, una missione italo-giapponese con l'obiettivo di meglio comprendere le interazioni tra nubi, aerosol e radiazioni che concorrono alla regolazione del clima.

Per maggiori informazioni, visitare:

ESA:
http://www.esa.int/esaCP/Italy.html

ESOC:
http://www.esa.int/SPECIALS/ESOC