19 aprile 2024
Aggiornato 21:00

Nuova metodica per riprogrammare le cellule con un solo gene

«Con un solo silenziamento, relativo al gene Oct4, abbiamo trasformato cellule somatiche adulte in cellule staminali che risultano molto simili a quelle embrionali»

Il gruppo di ricerca guidato da Hans Schöler del Max Planck Institute for Molecular Biomedicine di Münster (Germania), ha dimostrato che alcuni tipi di cellule possono essere riprogrammate in pluripotenti usando un solo gene, anziché quattro, come fatto fino a oggi. «Con un solo silenziamento, relativo al gene Oct4, abbiamo trasformato cellule somatiche adulte in cellule staminali che risultano molto simili a quelle embrionali» ha spiegato Hans Schöler.

Cellule che si comportino come staminali embrionali possono essere ottenute da colture della pelle, del fegato o dello stomaco, tutte tecniche da tempo impiegate che richiedono l’inserimento di almeno due geni pluripotenti, ma che rendono le cellule molto meno adatte all’uso nella terapia cellulare e nel drug screening. Per ottenere questo risultato il gruppo di ricerca è partito da cellule staminali neuronali di topo, che naturalmente esprimono 3 dei 4 fattori di trascrizione, con un approccio innovativo rispetto a quello tradizionale, che ha visto fino a oggi l’impiego di fibroblasti per l’ottenimento di cellule staminali pluripotenti. La pluripotenza è stata ottenuta aggiungendo il gene del fattore mancante, l’Oct4, ad uno stadio cellulare più adulto. Il fattore di trascrizione, chiamato anche Pou5f1, espresso sia nelle cellule staminali embrionali che nelle cellule germinali, è stato per molto tempo considerato un fattore regolatore della pluripotenza.

L’efficienza del processo è stata notevole e simile a quella a che si ottiene riprogrammando i fibroblasti da embrione di topo con tutti e 4 i fattori di trascrizione. Le implicazioni pratiche potrebbero essere ancora lontane, ma il processo apre le porte ad una tecnica più semplice rispetto a quella ad oggi utilizzata. Secondo Schöler, infatti, le cellule cerebrali rappresentano un ottimo modello per la riprogrammazione, non solo perché possono essere trasformate rapidamente, ma anche perché si possono ottenere colture pure che crescono facilmente, il che permette ai ricercatori di essere certi del tipo di cellule che stanno riprogrammando. Lo studio getta così le basi per comprendere, a livello molecolare, se il gene Oct4, in assenza di altri oncogeni, possa essere usato per riprogrammare anche altri tipi di cellule staminali adulte.