14 dicembre 2024
Aggiornato 22:30
Progetto a dir poco faraonico

Forest City: l'utopia del lusso o un disastro ecologico?

Una nuova città futuristica con grattacieli e ville sul mare, costruita a partire da zero su alcune isole artificiali fra la Malesia e Singapore. Un sogno per gli investitori e per chi spera in conseguenze positive per economia e occupazione, un incubo per gli ambientalisti e per chi teme conseguenze devastanti per il mare.

JOHOR - Il progetto è a dir poco faraonico: una nuova città futuristica con grattacieli e ville sul mare, costruita a partire da zero su alcune isole artificiali fra la Malesia e Singapore.
Un sogno per gli investitori e per chi spera in conseguenze positive per economia e occupazione, un incubo per gli ambientalisti e per chi teme conseguenze devastanti per il mare.

La città si chiamerà Forest City e sarà costruita in circa 20 anni
prevede 700mila alloggi, centri commerciali, scuole e hotel su una superficie di 1.370 ettari. Il progetto, di circa 42 miliardi di dollari, è di Country Garden, gigante cinese dell'immobiliare e Esplanada Danga 88, impresa in parte nelle potenti mani del sultano di Johor, distretto malesiano di fronte al quale sorgerà la città.
Gli investitori rispondono a chi teme il disastro ecologico sostenendo che seguiranno regole rigide per minimizzare l'impatto ambientale e sottolineando che hanno già realizzato decine di studi di fattibilità e simulazioni. Senza dimenticare gli oltre 60 mila posti di lavoro che ne deriveranno.
Gli ambientalisti invece mostrano studi che preannunciano un disastro: per costruire la città 162 milioni di metri cubi di sabbia finiranno in mare e distruggeranno la vita marina, modificando anche il corso delle maree.

In vigore nuova legge su sicurezza, critiche opposizione
E' entrata ufficialmente in vigore la nuova legge sulla sicurezza approvata nello scorso dicembre dal Parlamento malese e criticata dall'opposizione come una minaccia alla democrazia.
Il provvedimento infatti dà al governo il potere di dichiarare la legge marziale in quelle zone ritenute «a rischio di sicurezza»: l'opposizione e accusa il premier Najib Razak, coinvolto da una serie di scandali di corruzione, di volere in questo modo utilizzarla come arma per scoraggiare dimostrazioni o altre iniziative politiche e legali nei suoi confronti.