20 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Esteri

Fino in Iraq per arrestare l'assassino e stupratore di una 14enne: ora è accusato di sequestro di persona

Il capo della polizia federale, Dieter Romann, non avrebbe seguite le formali procedure per l'estradizione con Baghdad

BERLINO - Il capo della polizia federale, Dieter Romann, è indagato per sequestro di persona. Ad annunciarlo, suscitando diverse polemiche nel Paese, sono stati i  pubblici ministeri tedeschi. L'opinione pubblica, però, è totalmente schierata dalla parte dell'alto funzionario. I fatti: Romann era andato personalmente nel Nord dell'Iraq per riportare in Germania un cittadino curdo accusato di avere stuprato e poi ucciso una quattordicenne tedesca, senza tuttavia seguire una formale procedura di estradizione con le autorità centrali di Baghdad.

La spedizione con giornalisti a seguito
Diverse persone hanno presentato denuncia contro il capo della polizia, la cui spedizione in Iraq in primavera - accompagnata dai giornalisti del giornale Bild - è stato al centro di vivaci polemiche. Roman aveva viaggiato nella regione autonoma del Kurdistan iracheno, per arrestare un giovane richiedente asilo iracheno, Ali Bashar, sospettato di aver violentato e strangolato a morte la quattordicenne Susanna Feldman quando si trovava in Germania. 

L'accordo con le autorità curde
Il sospetto, che viveva in un alloggio per rifugiati nella città di Wiesbaden al momento del crimine, era fuggito nel suo paese poco dopo. Le autorità curde hanno arrestato il giovane all'inizio di giugno e lo hanno consegnato a Romann all'aeroporto di Erbil. Tutta l'operazione però è stata condotta senza aver concordato una formale estradizione con le autorità centrali irachene di Baghdad. Ora, Bashar è in carcere a Francoforte dopo aver ammesso l'omicidio, ed è anche sospettato dello stupro di una bambina di 11 anni.