25 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Stati Uniti

Tutte le donne del Presidente contro: Trump costretto a firmare per tenere unite le famiglie migranti

Dopo essere stato travolto dalle critiche, il presidente americano Donald Trump ha ordinato una inversione a U in tema di migranti

WASHINGTON - Il "tycoon" numero uno d'America fa marcia indietro. Dopo essere stato travolto dalle critiche di democratici e repubblicani, dai leader evangelici, dal Papa, così come da sua moglie e sua figlia, il presidente americano Donald Trump ha ordinato una inversione a U in tema di migranti. Come aveva segnalato ieri nella mattinata americana, il leader Usa ha firmato un ordine esecutivo che permetterà alle famiglie di migranti che hanno messo piede illegalmente su suolo americano di restare unite. Nessuna separazione dei bambini dalle loro mamme, dunque, come invece era stato ipotizzato un un primo momento. Prima di cambiare idea, Trump aveva sostenuto che solo il Congresso potesse risolvere il problema, che secondo i repubblicani rischiava di costare voti alle elezioni di metà mandato del prossimo novembre. «Ivanka ha molto a cuore questo problema. Mia moglie ed io pure. Credo che chiunque con un cuore avrebbe le stesse emozioni. Non ci piace vedere le famiglie separate», ha dichiarato Trump mentre firmava l’ordine. «Allo stesso tempo, non vogliamo che la gente arrivi illegalmente nella nostra nazione».

2300 bambini già separati
Il documento recita che gli Usa faranno rispettare la legge garantendo però l’unità delle famiglie. Secondo il New York Times, che cita funzionari del dipartimento di Giustizia, non è chiaro se la separazione delle famiglie riprenderà dopo 20 giorni se un giudice federale si rifiuta di dare al governo l’autorità che desidera per tenere insieme le famiglie stesse. Un altro funzionario ha spiegato che gli oltre 2.300 bambini che sono già stati separati dai loro genitori non saranno immediatamente riuniti.

Da Laura Bush alla Silicon Valley, tutti contro
Anche l'ex first lady Laura Bush, moglie dell'ex presidente repubblicano George W. Bush, in una rubrica sul Washington Post aveva affermato che la politica è "crudele" e "immorale" e riferendosi alle immagini e agli audio dei bimbi che piangono ha detto"Queste immagini ricordano misteriosamente i campi di internamento americani giapponesi della Seconda guerra mondiale, ora considerati uno degli episodi più vergognosi della storia degli Stati Uniti». Dopo le first lady repubblicane, capeggiate proprio da Laura, anche le grandi aziende della Silicon Valley come Google, Apple, Facebook e altre si erano schierate compatte contro la politica sull’immigrazione di Trump. E i dipendenti della Microsoft avevano chiesto all’azienda di cancellare i contratti con l’agenzia federale per l’immigrazione. Ma la politica della tolleranza zero sui migranti illegali proseguirà, ha spiegato il presidente.