18 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Braccio di ferro senza fine

Corea del Nord, Usa: pronti a test missilistici. Guardian: Washington abbatterà missili nordcoreani

Continua il braccio di ferro tra Washington e Pyongyang, fatto di minacce e provocazioni, e sempre più vicino a sfociare in un vero scontro diretto

NEW YORK - Continua il braccio di ferro tra Washington e Pyongyang, braccio di ferro per ora fatto di minacce verbali e prove di forza fortunatamente non ancora sfociate nello scontro diretto. Eppure, i presupposti perché ciò accada ci sono già tutti. Gli Stati Uniti condurranno infatti due test per mettere alla prova le loro capacità di abbattere i missili lanciati dalla Corea del Nord. I test, già programmati da tempo, fanno parte del programma di difesa missilistica degli Stati Uniti.

Abbattere missili nordcoreani?
La notizia, riportata dalla Cnn, è stata pubblicata dopo che il Guardian ha scritto, citando fonti interne all'amministrazione, che Washington sta valutando l'ipotesi di abbattere i missili nordcoreani durante i test decisi dal regime. Secondo le fonti, il segretario alla Difesa, James Mattis, avrebbe esposto questa opzione al Congresso, ma la decisione non sarebbe stata ancora presa. La Corea del Nord aveva già minacciato gli Usa di compiere test missilistici «ogni settimana», secondo le parole del viceministro degli Esteri, Han Song-Ryol, intervistato dalla Bbc.

Risposta soverchiante degli States 
Gli Stati uniti risponderanno a ogni attacco da parte della Corea del Nord in maniera «soverchiante ed efficace». L'ha promesso oggi Mike Pence, il vicepresidente Usa, parlando sul ponte di una grande portaerei americana nel porto di Yokosuka, in Giappone. Il numero due della Casa bianca è nella regione per rassicurare gli alleati sull'impegno per affrontare i programmi nucleare e missilistico di Pyongyang. A bordo della USS Ronald Reagan, il vicepresidente ha detto alle truppe che «nuvole di tempesta si sono accumulate all'orizzonte» dell'Asia nordorientale. «La Corea del Nord - ha aggiunto - è la più pericolosa e urgente minaccia alla pace e alla sicurezza nell'Asia Pacifico». Tuttavia, ha assicurato, «noi sconfiggeremo ogni attacco e risponderemo a ogni uso di armi convenzionali o nucleari con una risposta americana soverchiante ed efficace».

Ma la portaerei Carl Vinson non è salpata verso la Corea
La scorsa settimana, la Casa Bianca aveva annunciato di aver ordinato alla portaerei Carl Vinson di navigare verso la penisola coreana, per mandare un potente segnale alla Corea del Nord e, forse, preparare anche un attacco contro siti del regime di Pyongyang, in risposta ai test missilistici e nucleari. Invece, la portaerei è salpata verso l'Oceano indiano, per partecipare a un'esercitazione congiunta con la Marina australiana, a 3.500 miglia dalla penisola coreana. Dopo i primi dubbi emersi ieri, sollevati da Defense News, è il New York Times a eliminare ogni incertezza: la Carl Vinson e le altre quattro navi da guerra sono salpate in direzione opposta a quella dichiarata dalla Casa Bianca. Secondo il Pentagono, la portaerei potrebbe però arrivare nella regione coreana durante la prossima settimana; stupisce, però, che nessuno abbia voluto 'smentire' la Casa Bianca, lasciando che alimentasse le tensioni nella regione. «Verso la Corea del Nord stiamo inviando una 'Armada', una flotta molto potente» aveva detto il presidente statunitense, Donald Trump, durante un'intervista a Fox Business.