24 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Presidenziali USA 2016

Donald Trump è ufficialmente il candidato repubblicano

Il leader repubblicano si è detto «onorato» per avere ricevuto la nomination: «A novembre vinceremo. Riporteremo ordine e giustizia. Lavorerò duro e non vi abbandonerò mai. L'America prima di tutto».

NE W YORK - Da protagonista dello show tv «The Apprentice» a candidato repubblicano. Donald Trump è stato ufficialmente scelto per rappresentare il Gop alle elezioni presidenziali americane del prossimo novembre. Con l'incoronazione del magnate newyorchese, è terminato (almeno in superficie) un lungo anno di scontri politici nel partito. Il movimento «Never Trump», che dall'interno dell'establishment del Gop ha tentato fino all'ultimo di mettergli i bastoni tra le ruote, non è riuscito a fermarlo così come non ce l'avevano fatta i 16 rivali che avevano aspirato alla nomination. Quella nomination verrà formalmente accettata da Trump giovedì.

Il secondo giorno della convention repubblicana a Cleveland, Ohio, è entrato nel vivo quando Paul Ryan, lo speaker alla Camera, ha dato il via alla votazione. Uno dopo l'altro, i capi delle delegazioni di ogni Stato hanno preso il microfono dando letteralmente i numeri.

«Due voti per Marco Rubio, tre voti per Jeb Bush, tre voti per Ted Cruz, quattro voti per [John] Kasich, 11 voti per il mio amico e il prossimo presidente degli Stati Uniti, Donald J Trump», ha gridato Corey Lewandowski, il rappresentante del New Hampshire nonché ex manager della campagna Trump messo alla porta su pressione dei figli del miliardario, che al suo posto volevano Paul Manafort. Come lui, molti rappresentanti statali si sono detti orgogliosi di votare per Trump. Durante questa procedura, lui twittava: «Il ROLL CALL sta iniziando alla Convention nazionale repubblicana. Molto entusiasmante».

Sono stati i voti annunciati dallo Stato di New York, quello di Trump, che gli hanno permesso di superare il numero magico per vincere la nomination. Dei 1.237 voti necessari, il magnate dell'immobiliare ne ha conquistati 1.725. All'arcirivale Cruz, il senatore del Texas che sperava di arrivare almeno una convention negoziata, ne sono andati 475. Kasich, governatore dell'Ohio, ne ha ricevuti 120. Il senatore della Florida, Marco Rubio, ne ha presi 114. L'ex neurochirurgo afroamericano Ben Carson se ne è aggiudicati 7. Jeb Bush ne ha portati a casa 3. Peggio di lui ha fatto Rand Paul con 2 voti.

Il leader repubblicano si è detto «onorato» per avere ricevuto la nomination. «Lavorerò duro e non vi abbandonerò mai. L'America prima di tutto», ha twittato. Rivolgendosi poi ai delegati riuniti nella Quicken Loans Arena attraverso un video registrato alla Trump Tower, ha promesso una «leadership che mette al primo posto il popolo americano». In un giorno definito «molto, molto speciale», che «non dimenticherò mai», Trump ha detto: «riporteremo ordine e giustizia». E a promesso: a novembre «vinceremo».

(con fonte Askanews)