19 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Identificati i kamikaze dell'aeroporto, una italiana tra le vittime

Attacchi a Bruxelles, quello che sappiamo finora

All'indomani degli attentati a Bruxelles, con 34 morti e oltre 200 feriti, sono stati identificati i due kamikaze ritratti all'aeroporto Zaventem poco prima degli attacchi

Polizia a Bruxelles.
Polizia a Bruxelles. Foto: Shutterstock

BRUXELLES - All'indomani degli attentati a Bruxelles, con 34 morti e oltre 200 feriti, sono stati identificati i due kamikaze ritratti all'aeroporto Zaventem poco prima degli attacchi. Si tratta dei fratelli Khalid e Ibrahim al Bakraoui, secondo quanto riferisce Rtbf, considerati complici di Salah Abdeslam. I fratelli Al Bakraoui era già noti alla polizia. Khalid era presente sotto falsa identità nel covo di rue de Dries nel quartiere brussellese di Forest, a metà marzo, ma era riuscito a sfuggire all'arresto. Lì erano stati ritrovati una bandiera dell'Isis, un libro sul salafismo e le impronte di Salah, poi catturato venerdì scorso. Khalid e Ibrahim, 27 e 30 anni, erano ricercati, uno per terrorismo, l'altro per una pena ancora da scontare. Potrebbero essere loro, secondo quanto riferisce Derniere Heure, i due uomini fuggiti dall'appartamento di Forest perquisito a metà marzo dalle forze di sicurezza.

Il dubbio sul terzo uomo
Se l'identificazione dei due fratelli Bakraoui pare cosa certa, resta qualche dubbio sul terzo uomo, anche se la stessa Rtbf indica che si tratta di Najim Laachraoui, superando la prima ipotesi della polizia, che avrebbe parlato di un giovane di origine turca. Il dna di Laachraoui era stato ritrovato sulle cinture esplosive utilizzate al Bataclan e allo stade de France, il 13 novembre scorso. La Farnesina ritiene molto probabile che ci sia un'italiana tra le vittime degli attentati di ieri a Bruxelles. L'Unità di crisi è in contatto con la famiglia per l'assistenza necessaria e le procedure di identificazione. La notizia era stata precedentemente confermata ad askanews da fonti qualificate.

Tentativi di normalità
Intanto Bruxelles prova a tornare a vivere. Nella capitale dell'Europa riaprono alcune reti di trasporto, anche se con un'attenzione particolarmente spiccata sul fronte della sicurezza. La rete della metropolitana e dei trasporti ferrati urbani della STIB è stata parzialmente rimessa in servizio stamani, secondo l'agenzia di stampa «belga». Resta chiusa una serie di stazioni dell'asse Est-Ovest tra «Parc» e «Maelbeek», la fermata dove ci sono stati 20 morti. Per servire le zone dove la metro resta chiusa, vengono messe in servizio delle navette. Anche la rete delle ferrovie SNCB sta tornando in funzione. Stamani le stazioni di Bruxelles-Midi, Bruxelles-Central, Bruxelles-Nord e Bruxelles-Luxembourg con una sola porta d'accesso e con importanti controlli di sicurezza. La Rtbf scrive che anche i sindacati hanno preteso controlli per riprendere il lavoro. Resterà invece chiuso anche oggi l'aeroporto di Zaventem. A mezzogiorno a Bruxelles sarà osservato un minuto di silenzio, hanno decretato le autorità del Belgio in omaggio alle vittime degli attentati. Il Paese da ieri e per tre giorni è in lutto nazionale.

(Con fonte Askanews)