19 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Presidenziali USA 2016 | Primarie Democratici

Sanders sorprende Hillary in Michigan

La serata americana di ieri ha riservato una sorpresa: la vittoria del candidato socialista in Michigan, che si è imposto sull'avversaria Hillary Clinton con circa due punti di vantaggio.

NEW YORK - La tornata elettorale del cosiddetto «Super Tuesday 2» ha visto scintille in campo democratico. Hillary Clinton è riuscita a conquistare agevolmente le primarie in Mississippi (con oltre l'80% delle preferenze), confermando il proprio predominio negli Stati del Sud. Un primato che il rivale Bernie Sanders non riesce a scalfire, scontando non solo una scarsa notorietà nel meridione, ma anche una crescente difficoltà nell'accattivarsi le simpatie delle minoranze etniche. Ma per Hillary la nuova tornata di primarie ha aspetti allarmanti.

La sorpresa
Tuttavia la serata americana di ieri ha riservato una sorpresa: la vittoria del candidato socialista in Michigan, che si è imposto sull'avversaria con circa due punti di vantaggio. Parliamo di un evento fondamentale innanzitutto sul fronte politico-elettorale, trattandosi di uno Stato particolarmente ricco di delegati (149). Ma anche in termini di immagine visto che questo risultato rappresenta una svolta nella campagna di Sanders. Non va infatti dimenticato come il Michigan risulti un territorio storicamente tendente al voto moderato e come la stessa Clinton vi avesse trovato la vittoria nel 2008 contro il liberal Barack Obama. E solo una settimana fa i sondaggi davano in testa l'ex segretario di Stato di ben quindici punti percentuali.

La rimonta
Ciononostante ogni certezza è crollata improvvisamente. Sanders è riuscito a rimontare, grazie a una strategia elettorale efficace: avendo il Michigan recentemente subito una dura crisi economica, il senatore del Vermont ha puntato tutto sulla sua storica critica verso i trattati internazionali di libero scambio, da lui ripetutamente tacciati di aver favorito il crollo dei posti di lavoro sul suolo americano. Sanders ha quindi accusato l'ex first lady di aver sempre appoggiato quegli accordi (soprattutto sostenendo le politiche neoliberiste del marito ed ex presidente Bill). E alla fine questa strategia è riuscita evidentemente a convincere gli elettori democratici del cosiddetto Great Lake State. E in un post su Facebook il senatore del Vermont ha commentato "I media non ci consideravano. I sondaggisti ci davano parecchio indietro. Ma abbiamo vinto. Grazie, Michigan!"

Le preoccupazioni di Hillary
Con questa vittoria, Sanders rafforza adesso la sua posizione, consolidando il proprio primato negli Stati settentrionali. E Clinton inizia seriamente a preoccuparsi. Anche perché il suo attuale vantaggio numerico è costituito in buona parte da superdelegati che potrebbero voltarle le spalle da un momento all'altro, come accadde nel 2008. E già inizia - guarda caso - a circolare la voce di un possibile tandem presidenziale che vedrebbe Clinton e Sanders alleati nella corsa per la Casa Bianca. E' trapelata recentemente quest'ipotesi dallo staff del candidato socialista, mentre è stata la stessa ex first lady a definire ieri il rivale "un alleato". Prima della diffusione dei risultati definitivi, l'ex segretario di Stato non aveva rilasciato commenti sull'attuale tornata elettorale, preferendo attaccare i repubblicani e soprattutto Donald Trump: "Chi corre per la presidenza - aveva dichiarato - non dovrebbe produrre insulti ma risultati".

(Con fonte Askanews)